Green Day | |
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La band in concerto nel 2010 | |
Paese d'origine | Stati Uniti |
Genere | Pop punk[1][2][3] Punk rock[1][4][5][6] Punk revival |
Periodo di attività musicale | 1986 – in attività[1] |
Etichetta | Lookout! Records (1989-1993) Reprise Records (1993-presente) |
Album pubblicati | 40 |
Studio | 14 |
Live | 4 |
Colonne sonore | 1 |
Raccolte | 5 |
Opere audiovisive | 4 |
Sito ufficiale | |
I Green Day sono un gruppo musicale pop punk statunitense formatosi a Berkeley nel 1986.
La band è composta da tre membri: Billie Joe Armstrong (chitarra e voce), Mike Dirnt (basso e voce secondaria) e Tré Cool (batteria). Tré Cool sostituì l'originario batterista Al Sobrante nel 1990, il quale abbandonò il gruppo per impegni di studio. Il turnista Jason White è stato il quarto membro ufficiale del gruppo dal 2012 al 2016.[7][8][9]
Nel 1994, grazie al successo del loro terzo album Dookie, il quale, con 10 dischi di platino e uno di diamante, ha venduto più di 20 milioni di copie solo negli Stati Uniti e 25 in tutto il mondo, sono stati annoverati, insieme a gruppi come Offspring e Rancid, tra le band che hanno riportato il punk rock nella musica mainstream[10][11]. I loro successivi tre album Insomniac (1995), Nimrod (1997) e Warning (2000) non hanno avuto lo stesso successo, ma hanno ricevuto buon apprezzamento, tanto che Insomniac e Nimrod hanno ottenuto il doppio disco di platino, mentre Warning ha ottenuto il disco d'oro.[12] La band è tornata al grande successo nel 2004 con American Idiot, la prima opera rock dei Green Day e disco dal contenuto sociopolitico, che non solo ha riscosso il consenso della critica e del pubblico, soprattutto giovanile, ma ha ampliato l'onda di influenza dei Green Day sul panorama musicale dei successivi dieci anni.[12] Nel 2009 è uscita la loro seconda rock opera, 21st Century Breakdown, controverso album di protesta politica, il migliore dal punto di vista delle classifiche.[13] Nel 2012 è uscita la trilogia composta dai dischi ¡Uno!, ¡Dos! e ¡Tré!, il primo uscito il 25 settembre 2012, il secondo il 13 novembre e il terzo l'11 dicembre. Nel 2016 la band ha pubblicato il disco Revolution Radio, nel 2020 l'album Father of All Motherfuckers. Il 19 gennaio 2024 è uscito il loro quattordicesimo album, Saviors, preceduto da quattro singoli.
I Green Day sono tra i gruppi musicali con più vendite della storia, avendo venduto più di 85 milioni di dischi in tutto il mondo.[14] Inoltre la rivista Rolling Stone, li ha inseriti nella lista "New Immortals", elenco degli artisti definiti le nuove leggende della storia della musica.[15] Il settimanale storico Billboard li ha inseriti nella lista dei "migliori artisti alternativi di sempre", classificandoli al 4º posto.[16] Il gruppo ha inoltre vinto 6 Grammy Awards, Best Alternative Album per Dookie, Best Rock Album per American Idiot, Record of the Year per Boulevard of Broken Dreams, Best Rock Album per la seconda volta con 21st Century Breakdown e Best Musical Show Album per American Idiot: The Original Broadway Cast Recording. Nel 2010 il musical American Idiot tratto dall'omonimo album della band ha debuttato a Broadway. Il musical è stato nominato per diversi premi tra cui 2 Tony Awards per Best Musical e Best Scenic Design.[17] Il 18 aprile 2015 vengono introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame.[18] Nel 2016 ricevono il premio MTV Europe Music Award come icona globale.[19]