Guerra sovietico-giapponese parte del teatro del Pacifico della seconda guerra mondiale | |||
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Schema delle operazioni sovietiche in Manciuria | |||
Data | 8 agosto - 2 settembre 1945 | ||
Luogo | Manciuria (Cina) / Manciukuò / Mongolia Interna / Sachalin / Isole Curili / Corea | ||
Esito | Vittoria sovietica e mongola | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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La guerra sovietico-giapponese (in russo Советско-японская война, in giapponese 蘇日戰爭) fu il conflitto combattuto tra Unione Sovietica e Impero giapponese tra l'8 agosto e il 2 settembre 1945 durante la seconda guerra mondiale. Esso ebbe inizio con la dichiarazione di guerra da parte dell'Unione Sovietica l'8 agosto 1945[2] ed ebbe termine con la resa del Giappone alle forze alleate il 2 settembre dello stesso anno[3]. L'attacco sovietico avvenne quando mancavano circa otto mesi alla scadenza del patto nippo-sovietico di non aggressione[4].
L'intervento sovietico in Estremo Oriente era stato sollecitato fin dal 1942 dalle potenze anglosassoni che avevano ritenuto che un'offensiva dell'Armata Rossa contro il grande esercito giapponese schierato in Manciuria fosse importante per accelerare la disfatta nipponica[5]. L'offensiva sovietica, sferrata con grandi forze meccanizzate e motorizzate, raggiunse in pochi giorni notevoli successi e si concluse con la disfatta completa dell'armata giapponese del Kwantung e con l'occupazione della Manciuria, di parte della Corea e di alcune isole nipponiche. La vittoria sovietica contribuì alla sconfitta finale del Giappone e alla sua decisione di arrendersi incondizionatamente[6].