Our website is made possible by displaying online advertisements to our visitors.
Please consider supporting us by disabling your ad blocker.

Responsive image


Guerre di Vandea

Disambiguazione – Se stai cercando altre voci omonime, vedi Vandea (disambigua).
Guerre di Vandea
parte delle guerre rivoluzionarie francesi
Henri de La Rochejaquelein alla battaglia di Cholet.[1]
Dataprima guerra di Vandea: 13 marzo 1793 - 23 dicembre 1793
seconda guerra di Vandea: 24 giugno 1795 - 15 luglio 1796
terza guerra di Vandea: 26 ottobre 1799 - 17 dicembre 1799
quarta guerra di Vandea: 15 maggio 1815 - 24 giugno 1815
quinta guerra di Vandea: 24 maggio 1832 - 9 giugno 1832
LuogoVandea, Maine e Loira, Loira Atlantica, Deux-Sèvres, Normandia, Bretagna, Mayenne, Sarthe
Casus belliProclamazione della Repubblica francese, leva militare obbligatoria dei contadini, inasprimento della costituzione civile del clero, tentativo di scristianizzazione della Francia
EsitoVittoria repubblicana, armistizio; vittoria di Napoleone
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Perdite
~ 30.000 militari morti[2][3]~ 130.000 militari e civili morti[2]
Abitanti della Vandea: ~ 170.000 militari e civili morti (75 – 80% realisti e 20 – 25% repubblicani)[2][4]

170.000 – 200.000 morti in totale[5]
Voci di guerre presenti su Wikipedia
Dipartimenti francesi coinvolti nelle Guerre di Vandea

Le guerre di Vandea furono una serie di conflitti civili scoppiati al tempo della Rivoluzione francese e continuati poi durante la Restaurazione borbonica ed ancora con la monarchia di luglio, che videro le popolazioni della Vandea, molto cattolica e fortemente leale al re, e di altri dipartimenti vicini insorgere contro il governo rivoluzionario, per ristabilire la monarchia assoluta dei Borboni e opporsi alle misure restrittive imposte al culto cattolico.

La prima e la seconda guerra di Vandea solitamente vengono accorpate in un unico periodo che va dal 1793 al 1796. L'insurrezione ebbe inizio nel marzo 1793, quando la Convenzione nazionale ordinò la leva obbligatoria per 300.000 uomini da inviare al fronte e proseguì per i successivi tre anni, con brevi tregue durante le feste come il Natale e la Pasqua. Il periodo più acuto degli scontri, in cui spesso gli insorti ebbero ragione delle truppe repubblicane, terminò con la vittoria di queste ultime nella battaglia di Savenay. La repressione compiuta tra l'estate del 1793 e la primavera del 1794 - per opera delle truppe repubblicane regolari e da reparti di volontari - fu particolarmente feroce e costituirebbe, a giudizio di alcuni storici, il primo genocidio della storia contemporanea.[6]

Peraltro, gruppi armati vandeani continuarono a combattere e una tregua vera e propria si ebbe solo nella primavera del 1795, con la pace di La Jaunaye. Questa prima guerra fu la più importante per numero di operazioni militari ed è quella a cui comunemente ci si riferisce trattando dell'insurrezione vandeana. Nondimeno, lo stato insurrezionale rimase endemico nella regione e la rivolta si riaccese più volte negli anni seguenti, soprattutto nei momenti di crisi dei governi repubblicani e napoleonici. Il 24 giugno 1795 cominciò la seconda guerra di Vandea, che terminò l'anno successivo.

Alle guerre vandeane combattute durante il periodo rivoluzionario propriamente detto, seguirono altre due guerre, una nel periodo dei Cento Giorni del 1815 (detta "Quarta guerra di Vandea") e una durante l'insurrezione legittimista del 1832 (detta "Quinta guerra di Vandea") che, pur venendo riunite sotto questo stesso nome, si estesero non solo alla Vandea ma ebbero esiti fallimentari.

  1. ^ Paul-Émile Boutigny, Henri de La Rochejaquelein alla battaglia di Cholet nel 1793, olio su tela, Cholet, Musée d'art et d'histoire de Cholet
  2. ^ a b c d Jacques Hussenet (dir.), « Détruisez la Vendée ! » Regards croisés sur les victimes et destructions de la guerre de Vendée, La Roche-sur-Yon, Centre vendéen de recherches historiques, 2007
  3. ^ Jacques Dupâquier et A.Laclau, Pertes militaires, 1792–1830, in Atlas de la Révolution française, Parigi 1992, p. 30.
  4. ^ Jean-Clément Martin, La Terreur, part maudite de la Révolution, coll. Découvertes Gallimard (n° 566), 2010, p.82
  5. ^ Jean-Clément Martin (dir.), Dictionnaire de la Contre-Révolution, Perrin, 2011, p.504.
  6. ^ Le Livre noir de la Révolution française, Éditions du Cerf, 2008

Previous Page Next Page