Guerre di confine sovietico-giapponesi | |||
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Carri armati leggeri giapponesi durante le battaglie di Khalkhin Gol | |||
Data | 1932 - 1939 | ||
Luogo | Asia nordorientale (Mongolia, Primorskij Krai, Manciuria | ||
Esito | Vittoria finale sovietica e mongola | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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Le guerre di confine sovietico-giapponesi furono una serie di guerre di confine avvenute tra il 1932 ed il 1939, senza una formale dichiarazione di guerra, tra l'Unione Sovietica e la Repubblica Popolare Mongola, da una parte, e l'Impero giapponese ed il suo Stato-fantoccio del Manciukuò, dall'altra nell'Asia nordorientale.
L'espansione giapponese nella Cina nordorientale al confine con l'Estremo Oriente sovietico e le controversie sulla linea di demarcazione portarono a crescenti tensioni con l'Unione Sovietica, con entrambe le parti che spesso violavano il confine e si accusavano a vicenda di violazioni delle frontiere. I sovietici e i giapponesi, compresi i rispettivi stati cliente di Mongolia e Manciukuò, combatterono in una serie di crescenti scaramucce di frontiera e spedizioni punitive dal 1935 fino alla vittoria sovietico-mongola sui giapponesi nelle Battaglie di Khalkhin Gol nel 1939 che risolsero la disputa e restituirono i confini allo "status quo ante bellum".
Le guerre di confine sovietico-giapponesi contribuirono pesantemente alla firma del Patto nippo-sovietico di non aggressione nel 1941.