Herschel Feibel Grynszpan (in tedesco anche: Hermann Grünspan; in yiddish: הערשל פײַבל גרינשפּאן; Hannover, 28 marzo 1921 – ...) è stato un rifugiato ebreo polacco che il 7 novembre 1938, appena diciassettenne, uccise a Parigi il diplomatico Ernst vom Rath[1].
L'omicidio servì al Terzo Reich da pretesto per scatenare la Notte dei cristalli, un pogrom nelle città della Germania contro gli ebrei nella notte tra il 9 ed il 10 novembre del 1938.
Sequestrato dalla Gestapo dopo l'invasione tedesca della Francia, venne trasferito in Germania. Il suo destino rimane sconosciuto. Sebbene si sia presunto che non fosse sopravvissuto alla fine della seconda guerra mondiale[2], nel dicembre 2016 The Guardian ha pubblicato una foto - ritrovata al Museo Ebraico di Vienna - che sembra ritrarre Grynszpan ancora vivo in un campo di profughi a Bamberga, in Germania, il 3 luglio 1946[3].
Già nel 1957, lo storico tedesco Helmut Heimer scrisse in un articolo che Grynszpan, deportato nel campo di concentramento di Sachsenhausen, sopravvisse; Egon Larsen, due anni più tardi, ha sostenuto che avesse cambiato nome e, con una nuova identità segreta, lavorasse a Parigi come meccanico in un garage e fosse felicemente sposato[4]. Nel 1960 i genitori di Grynszpan lo dichiararono morto, ma nel 1961 il padre precisò "non ho trovato prove che sia sopravvissuto"[3].
Lo scrittore ed editorialista del Los Angeles Times Jonathan Kirsch gli ha dedicato una biografia intitolata The Short, Strange Life of Herschel Grynszpan[5].