Le Highland Clearances (in italiano: liberazione delle Highland, in gaelico scozzese: Fuadach nan Gàidheal, che significa "l'espulsione dei Gael") furono un trasferimento forzato di un numero significativo di persone avvenuto durante il XVIII e XIX secolo per espellerle dai terreni agricoli tradizionali posseduti dai lord nelle Highlands scozzesi, dove la popolazione praticava agricoltura su piccola scala. Le espulsioni furono causate dalle enclosure delle terre comuni e dal passaggio dall'agricoltura all'allevamento di ovini, una rivoluzione agricola portata avanti dai proprietari terrieri ereditari e aristocratici. Le Clearances furono costituite da una complessa serie di eventi avvenuta su un periodo di oltre cento anni.[1] Le Highland Clearances sono state definite come "uno sfratto forzoso simultaneo di tutte le famiglie che vivevano in una data area come un intero glen".[2]
Le Clearances sono particolarmente note per via della brutalità di molti sfratti a breve termine (anno dopo anno, gli inquilini non avevano quasi più protezione secondo il diritto di Scozia) e per via dell'abbandono precipitoso del tradizionale sistema dei clan, in cui le obbligazioni reciproche tra la popolazione e i loro capi erano ben riconosciute. Gli effetti cumulativi delle migrazioni, e delle emigrazioni "volontarie" su larga scala nello stesso periodo, devastarono il paesaggio culturale della Scozia in una maniera totalmente diversa da tutte le altre aree della Gran Bretagna; gli effetti delle Clearances avrebbero distrutto gran parte della cultura gaelica.[3]
Le Clearances causarono una significativa emigrazione degli abitanti delle Highlands verso la costa, verso le Lowlands scozzesi, e più lontano verso il Nord America e l'Australasia. All'inizio del XXI secolo, si trovavano più discendenti degli abitanti delle Highlands in queste destinazioni della diaspora che nella Scozia stessa.[4]