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Hydrobates

Hydrobates

Uccelli delle tempeste europei

Il richiamo di un uccello delle tempeste europeo registrato sull'isola di Skokholm, in Galles.
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
OrdineProcellariiformes
FamigliaHydrobatidae
Mathews, 1912
GenereHydrobates
F. Boie, 1822
Sinonimi

Oceanodroma Reichenbach, 1853
Thalassidroma Vigors, 1825
Zalochelidon Billberg, 1828
Cymochorea Coues, 1864
Halocyptena Coues, 1864
Pacificodroma Bianchi, 1913
Bannermania Mathews & Iredale, 1915
Tethysia Mathews, 1933
Loomelania Mathews, 1934
Bianchoma Mathews, 1943
Stonowa Mathews, 1943
Thalobata Mathews, 1943
Hydrobatinae (Mathews, 1912)

Specie tipo
Procellaria pelagica
Linnaeus, 1758

Hydrobates F. Boie, 1822 è l'unico genere della famiglia degli Idrobatidi (Hydrobatidae Mathews, 1912), un gruppo di uccelli marini noti comunemente come uccelli delle tempeste (o procellarie) boreali. In passato in questa famiglia venivano inseriti anche gli uccelli delle tempeste australi, molto simili ad essi nell'aspetto ma non strettamente imparentati con loro, tanto che recentemente sono stati classificati in una famiglia a sé, gli Oceanitidi (Oceanitidae). Sono i più piccoli tra gli uccelli marini e si nutrono di crostacei planctonici e piccoli pesci che prelevano dalla superficie, generalmente mentre rimangono immobili a mezz'aria. Il loro volo è sfarfallante e talvolta ricorda quello di un pipistrello.

Come si intuisce dal nome, gli uccelli delle tempeste boreali vivono nell'emisfero boreale, anche se alcune specie che vivono intorno all'equatore possono spingersi un po' più a sud. Sono uccelli rigorosamente pelagici e raggiungono la terraferma solo all'epoca della nidificazione. Della maggior parte delle specie conosciamo poco del comportamento e della distribuzione in mare, dove possono essere difficili da avvistare e ancor più da identificare correttamente. Nidificano in colonie e mostrano una forte filopatria nei confronti delle colonie e dei siti di nidificazione in cui sono nati. Quasi tutte le specie nidificano in fessure del terreno o in tane sotterranee e tutte tranne una frequentano le colonie riproduttive durante la notte. Le coppie stringono legami monogami a lungo termine e si spartiscono i compiti di incubazione e alimentazione dei pulcini. Come quella di molti uccelli marini, la loro nidificazione è molto prolungata: la sola incubazione richiede fino a 50 giorni e l'involo sopraggiunge altri 70 giorni dopo.

Diverse specie di uccelli delle tempeste sono minacciate dalle attività umane e si teme che una di esse, l'uccello delle tempeste di Guadalupe, sia già estinta. La principale minaccia per gli uccelli delle tempeste sono le specie introdotte nelle loro colonie riproduttive, in particolare i mammiferi: molte popolazioni infatti erano solite nidificare su isole remote prive di mammiferi e non sono in grado di far fronte a predatori come ratti e gatti inselvatichiti.

«Sulla bianca distesa del mare
raduna il vento le nubi.
Tra le nubi e il mare
orgogliosamente si libra la procellaria,
simile a un nero fulmine.
Ora sfiorando con l’ala le onde,
ora slanciandosi come saetta verso le nubi,
essa grida: e le nubi sentono la gioia
nel grido ardimentoso dell’uccello.
In quel grido c’è
la brama della tempesta!
[...]
La procellaria si slancia con un grido,
simile ad un fulmine nero,
trafigge le nubi come una freccia,
con l’ala porta via la schiuma delle onde.
Ed ecco che volteggia come un demone,
il superbo demone nero della tempesta,
e ride e singhiozza… Ride delle nubi,
singhiozza di gioia!
[...]
E l’audace procellaria,
si libra orgogliosamente tra i lampi,
sul mare ruggente di collera,
e grida, profetessa di vittoria:
Infuri più violenta la tempesta!»
— Dalla poesia Il canto della procellaria di Maksim Gor'kij[1]

  1. ^ Antonio De Salvo, Maksim Gorkij, su Esperanto-vivo, 18 giugno 2019.

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