L'internamento dei giapponesi negli Stati Uniti fu un fenomeno avvenuto nel corso della Seconda guerra mondiale, in particolare tra il 1941 e il 1944, che ha riguardato un gran numero di giapponesi, con e senza la cittadinanza statunitense, in particolare della costa occidentale, considerati come possibili nemici.
Con l'autorizzazione dell'Ordine Esecutivo 9066 di Franklin D. Roosevelt, furono internati circa 120.000 residenti di origini giapponesi, due terzi dei quali cittadini statunitensi.[1]