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Ipotesi del substrato preindoeuropeo nel proto-germanico

L'ipotesi del substrato germanico è una teoria linguistica che tenta di spiegare le caratteristiche peculiari delle lingue germaniche nel contesto delle lingue indoeuropee.

Secondo questa teoria alcuni elementi comuni dei vocabolari delle lingue germaniche e alcune loro forme sintattiche, che non sembrano avere un'origine indoeuropea, dimostrerebbero che il protogermanico sia una lingua creola, nata dalla lingua di contatto tra i parlanti indoeuropei e il substrato linguistico parlato dagli antenati dei parlanti del protogermanico.

La teoria fu proposta nel 1932 dal linguista Sigmund Feist, il quale stimava che all'incirca un terzo degli elementi lessicali del protogermanico derivasse da un substrato non indoeuropeo e che la supposta semplificazione del suo sistema flessivo fosse il risultato dei tipici fenomeni di semplificazione subiti dalle lingue di contatto[1].

La cultura e le genti a cui apparterrebbe il materiale linguistico del supposto substrato è ancora oggetto di dibattito accademico e di studio. Tra le culture candidate sono presenti la cultura di Ertebølle, la cultura del bicchiere imbutiforme, la cultura della ceramica bucherellata, e la cultura della ceramica cordata. La teoria non è inoltre unanimemente accettata.

  1. ^ Sigmund Feist, "The Origin of the Germanic Languages and the Europeanization of North Europe", in Languages, 8, 1932, pagine 245-254 (prima pagina su JSTOR.org]).

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