Isole Frisone Occidentali (NL) Nederlandse Waddeneilanden (FY) Nederlânske waadeilannen | |
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Le isole Frisone Occidentali viste da satellite | |
Geografia fisica | |
Coordinate | 53°22′N 5°20′E |
Arcipelago | Isole Frisone |
Geografia politica | |
Stato | Paesi Bassi |
Provincia | Olanda Settentrionale Frisia Groninga |
Demografia | |
Abitanti | 24008 (maggio 2014) |
Cartografia | |
1. Noorderhaaks
2. Richel 3. Griend 4. Rif 5. Engelsmanplaat 6. Simonszand 7. Rottumerplaat 8. Rottumeroog. | |
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Le isole Frisone Occidentali sono una serie di isole dei Paesi Bassi situate tra il Mare del Nord e il Mare dei Wadden, parte dell'arcipelago delle Isole Frisone.
Le isole maggiori sono, da ovest a est: Texel, Vlieland, Terschelling, Ameland e Schiermonnikoog[1].
Le isole sono sorte durante l'ultima era glaciale e da allora la morfologia delle stesse è variata parecchio. I processi che ne hanno modificato e ne continuano a modificare la morfologia sono soprattutto lo spostamento di sabbia, l'erosione e la sedimentazione lungo le coste, tipici dei paesaggi caratterizzati dalle maree. La geografia della zona è variata sia a causa delle tempeste che periodicamente si sono abbattute sulle coste, sia per l'intervento dell'uomo. Nel corso dei secoli alcune isole sono scomparse; quelle di cui si ha traccia sono Eierland, Monnikenlangenoog, Bosch, Corresant e Heffesant.
Tra le tempeste che hanno modificato la morfologia si ricorda quella più devastante mai registrata avvenuta nella notte di Santa Lucia del 1287. L'intervento dell'uomo più importante nell'area è stato la costruzione della diga Afsluitdijk che ha profondamente modificato le correnti del Mare dei Wadden e la morfologia delle isole. I lavori alla diga hanno inoltre, nel 1924, unito l'allora isola di Wieringen alla terraferma.
Le isole Frisone sono una delle principali mete turistiche dei Paesi Bassi e molte di esse sono riserve naturali.