Legge Calderoli | |
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Roberto Calderoli, relatore della legge | |
Titolo esteso | Legge 21 dicembre 2005, n. 270 "Modifiche alle norme per l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica." |
Stato | Italia |
Tipo legge | Legge ordinaria |
Legislatura | XIV |
Proponente | Roberto Calderoli |
Schieramento | FI, AN, LN, UDC, NPSI, PRI |
Promulgazione | 21 dicembre 2005 |
A firma di | Carlo Azeglio Ciampi |
Abrogazione | 12 novembre 2017 |
Testo | |
Legge 21 dicembre 2005, n. 270 "Modifiche alle norme per l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica." |
La legge n. 270 del 21 dicembre 2005, comunemente nota come legge Calderoli o Porcellum, era una legge elettorale proporzionale con premio di maggioranza e liste bloccate che ha disciplinato l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica in Italia nel 2006, 2008 e 2013.
Nel gennaio 2014, con la sentenza n. 1/2014, la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale parziale della legge, annullando il premio di maggioranza e introducendo la possibilità di esprimere un voto di preferenza.[1] La legge elettorale proporzionale così risultante, soprannominata Consultellum (dal palazzo sede della Corte costituzionale, il palazzo della Consulta)[2], è rimasta in vigore, senza peraltro essere mai stata effettivamente utilizzata, per l'elezione della Camera fino alla sua sostituzione con l'Italicum a decorrere dal 1º luglio 2016, e per l'elezione del Senato fino al novembre del 2017.
La legge è stata definitivamente abrogata in seguito all'entrata in vigore della legge elettorale italiana del 2017, meglio nota come Rosatellum.[3]