La lenizione è una forma di mutazione delle consonanti che compare in molte lingue. La lenizione dei nomi appare specialmente, ma non esclusivamente, nel contesto delle lingue celtiche come il gallese, del quale è una caratteristica diffusa.
Lenizione significa 'ammorbidimento' o 'indebolimento' (dal latino lenis, come nella radice di 'lenire'), e si riferisce al cambio da una consonante considerata dura ad una considerata morbida (fortis → lenis). Il criterio per decidere se una consonante è di un tipo o dell'altro è variabile, ma in generale, la scala è la seguente: consonanti occlusive sorde (/p t k/) → occlusive sonore (/b d g/) → fricative sonore (/β ð ɣ/).
La lenizione sincronica si ha, ad esempio, nelle lingue celtiche, dove è condizionata dalle regole grammaticali (ad esempio, la consonante iniziale di un nome è lenita, se è il caso, quando è preceduta da un articolo). La lenizione diacronica si trova, ad esempio, nel passaggio dal latino alle lingue romanze occidentali, ed ha coinvolto i fonemi occlusivi.[1] Così nello spagnolo la lenizione ha portato le consonanti occlusive sorde in posizione intervocalica interna alle parole (/p t k/) a diventare fricative sonore. Esempi: latino vita → spagnolo vida [biða], latino caput → spagnolo cabo [kaβo], latino caecus → spagnolo ciego [θjeɣo].