Si intende per letteratura erotica uno scritto che abbia come suo argomento principale la trattazione anche esplicita di temi legati alla sessualità e all'amore fisico, attraverso i quali vengono, non di rado, veicolati contenuti filosofici o spirituali. All'interno di questo genere si possono facilmente trovare romanzi, racconti, poesie, opere teatrali, autobiografie e manuali sessuali.
Una caratteristica comune del genere è anche l'espressione, in prosa o poesia, di fantasie sessuali su temi quali possono essere la prostituzione, l'orgia, l'omosessualità e il sadomasochismo, assieme a molti altri argomenti considerati come tabù o che rientrano nell'ambito del feticismo; essi possono venire espressi con linguaggio più o meno allusivo o esplicito.[1] Altri elementi comuni sono la satira e la critica di determinati ordinamenti o regole sociali.
La circolazione della letteratura erotica non era vista come un grave problema prima dell'invenzione della stampa, in quanto i relativamente alti costi di produzione dei singoli manoscritti ne limitavano la distribuzione ad un piccolo gruppo di lettori affezionati e cultori del genere; ma tutto cambiò a partire dalla fine del XV secolo, con un aumento delle restrizioni come la censura e i divieti legali di pubblicazione per motivi di "oscenità".[2] A causa di tali proibizioni, da allora e per i secoli successivi la maggior parte di questo tipo di materiale divenne clandestino[3] e sempre più sovversivo e ribelle.
Molta di questa letteratura è arricchita da stampe di arte erotica che illustrano il testo.
Estremamente difficoltoso è il distinguo tra erotismo e pornografia, ma una distinzione, in letteratura, può essere azzardata definendo l'erotismo un percorso di conoscenza, e la pornografia la ripetizione stereotipata di una meccanica. Un'altra differenza è che nell'erotismo non è obbligatoria la descrizione dell'atto sessuale in sé, ma ci si può limitare anche alla tensione che può portare all'atto sessuale medesimo.