Leucodermia | |
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Leucoderma sulle mani. | |
Specialità | dermatologia |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-10 | L81.5 |
La leucodermia (dal greco λευκός, leukós, «bianco» e δέρμα, dèrma, «pelle») o leucoderma o ipopigmentazione è una condizione cutanea caratterizzata da una riduzione permanente o cronica della normale pigmentazione cutanea dovuta prevalentemente alla melanina.[1][2][3]. La riduzione della melanina è chiamata anche ipomelanosi. L'ipomelanosi dovuta alla riduzione o assenza di melanina, dovuta sia a carenze nella produzione sia a difetti nel trasferimento dei melanosomi dai melanociti ai tessuti circostanti, è chiamata melanopenica. L'ipomelanosi dovuta alla riduzione o assenza dei melanociti è chiamata melanocitopenica.[4][5] Può verificarsi associata ad un ampio spettro di malattie, disturbi o condizioni cutanee; anche di alcune che non influiscono direttamente sulla melanogenesi o sulla melanina come il nevus anemico.[6][7]
Vissuta come un problema prevalentemente estetico, la leucodermia può avere conseguenze psicologiche e relazionali rilevanti, soprattutto se si verifica sulle parti esposte del corpo come il viso, il collo o degli arti. Ciò è particolarmente vero per la vitiligine, che alcuni autori in lingua inglese chiamano anche leucoderma; ma anche per la depigmentazione seguita alle ustioni, la leucodermia associata al lupus eritematoso discoide e le lesioni congenite come nevi e piebaldismo.[8] La leucodermia non è contagiosa.