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Liberazione di Parigi

Liberazione di Parigi
parte del fronte occidentale della seconda guerra mondiale
Sfilata sugli Champs-Élysées il 26 agosto 1944
Data19 agosto - 25 agosto 1944
LuogoParigi, Francia
EsitoVittoria alleata
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Resistenza francese, più 16.000 effettivi della 2ª Divisione blindata francese e reparti della 4ª Divisione fanteria statunitense20.000 uomini e 80 carri armati
Perdite
1.500 morti della Resistenza francese, 150 morti e 225 feriti delle Forze Francesi Libere, perdite americane sconosciute3.200 morti e 12.800 prigionieri
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La liberazione di Parigi durante la seconda guerra mondiale avvenne il 25 agosto 1944, con la resa della guarnigione tedesca al termine degli scontri iniziati il 19 agosto precedente con gli insorti locali francesi e le truppe degli Alleati arrivate in città. La liberazione, avvenuta al termine della battaglia di Normandia, costituì un momento di grande importanza militare e politica simboleggiando la disfatta tedesca sul fronte occidentale e la fine dell'occupazione della Francia.

La liberazione cominciò quando i combattenti delle Forces françaises de l'intérieur (FFI) - i quadri armati della resistenza francese - organizzarono una rivolta contro la guarnigione tedesca durante l'avvicinamento alla città della 3ª Armata statunitense, comandata dal generale George Patton. L'operazione, pianificata e condotta in fretta dopo vivaci discussioni tra i capi alleati, venne effettuata principalmente dai reparti meccanizzati francesi della 2e division blindée del generale Philippe Leclerc, come fortemente richiesto dal generale Charles de Gaulle ai dirigenti politico-militari anglo-americani per ragioni di prestigio e per segnalare la rivincita e la rinascita della Francia. La notte del 24 agosto, alcuni elementi dell'armata francese si fecero strada lungo la città, arrivando all'Hôtel de Ville poco prima di mezzanotte. Il mattino seguente, il grosso della 2nd Armored Division e della US 4th Infantry Division americane entrarono in città. I tedeschi, in ritirata disordinata dopo la catastrofe della Sacca di Falaise, non opposero forte resistenza e lo stesso generale Dietrich von Choltitz, comandante militare della città, non obbedì all'ordine draconiano di Adolf Hitler che prevedeva la distruzione totale di Parigi, e preferì arrendersi. Il generale Charles de Gaulle prese il controllo della città e la qualificò come capitale del Governo provvisorio della Repubblica francese.

Una delle principali conseguenze politiche della liberazione di Parigi fu la scomparsa de facto della repubblica di Vichy e la considerazione del Governo provvisorio della Repubblica francese con il generale Charles de Gaulle in testa, come depositario della legittimità storica e politica della Francia e Repubblica francese. D'altra parte, de Gaulle riuscì a diventare il simbolo della rinascita della nuova Francia, e i tentativi degli anglosassoni di trovare un altro militare o politico francese con cui sostituirlo furono definitivamente accantonati.


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