«Sarai Sindaco, naturalmente, finché vorrai, e il più famoso giardiniere della storia; e leggerai brani del Libro Rosso, mantenendo vivo il ricordo dei tempi passati, affinché la gente ricordi il Grande Pericolo ed ami ancora di più il suo caro paese. Tutto ciò ti renderà occupato e felice finché durerà la tua parte nella Storia»
Il Libro Rosso dei Confini Occidentali (conosciuto anche come Il Libro Rosso, Il Libro Rosso di Periannath o come Il Libro del Conte) è uno pseudobiblium redatto dallo Hobbit Bilbo Baggins, al quale attinge come ipotetica fonte letteraria lo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. Si tratta quindi di un artificio narrativo, di un libro immaginario. Viene citato più volte da Tolkien nel prologo de Il Signore degli Anelli,[1] viene ripreso durante la narrazione degli eventi[2][3] e anche nelle appendici.[4][5][6][7] Compare inoltre ne Lo Hobbit[8] e ne Le avventure di Tom Bombadil.[9]
Il suo nome deriva dalla pelle rossa che lo rilegava e dal posto dove fu a lungo conservato: a Sottotorri dai Belpiccolo, i Custodi dei Confini Occidentali.