Danese Dansk | |
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Parlato in | Danimarca Fær Øer Groenlandia Germania Islanda Norvegia Svezia Minori comunità di locutori danesi sono inoltre presenti in Canada e negli Stati Uniti come conseguenza dell’immigrazione. |
Regioni | Europa settentrionale |
Locutori | |
Totale | 5,6 milioni di parlanti (Ethnologue, 2022) |
Classifica | 100 (2019) |
Altre informazioni | |
Scrittura | Alfabeto latino |
Tipo | SVO flessiva (ordine semilibero) |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue indoeuropee Lingue germaniche Lingue germaniche settentrionali Danese |
Statuto ufficiale | |
Ufficiale in | Unione europea Consiglio Nordico Reame danese (Danimarca, Fær Øer, Groenlandia) Schleswig-Holstein (Germania) |
Regolato da | Dansk Sprognævn (Consiglio della lingua danese) |
Codici di classificazione | |
ISO 639-1 | da
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ISO 639-2 | dan
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ISO 639-3 | dan (EN)
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Glottolog | dani1284 (EN) e dani1285 (EN)
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Linguasphere | 52-AAA-cc
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Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 Alle mennesker er født frie og lige i værdighed og rettigheder. De er udstyret med fornuft og samvittighed, og de bør handle mod hverandre i en broderskabets ånd. | |
Zone in cui il danese è la lingua maggioritaria Zone in cui il danese è la lingua di una minoranza significativa | |
La lingua danese (nome nativo: dansk sprog, /ˈtænˀsk ˈspʁɔwˀ/) è una lingua di ceppo indoeuropeo appartenente al gruppo settentrionale delle lingue germaniche. Al 2022, è parlata da 5,6 milioni di parlanti totali,[1] in gran parte madrelingua, principalmente in Danimarca e nello Schleswig meridionale, nel nord della Germania. Comunità minori di locutori sono presenti in Islanda (ex possedimento della corona danese), Norvegia (a causa della lunga unione politica con la Danimarca), Svezia, Stati Uniti e Canada. A causa dell'immigrazione e della perdita linguistica nelle aree urbane, circa il 15-20% della popolazione della Groenlandia (uno degli attuali tre reami danesi) parla il danese come lingua madre.
È lingua ufficiale in Danimarca, nel Land tedesco dello Schleswig-Holstein (Slesvig-Holsten), dov'è tutelata dalla costituzione regionale, e nelle Isole Fær Øer (accanto alla lingua faroese). In quanto possedimento danese è la seconda lingua utilizzata in Groenlandia, accanto al kalaallisut. Come ex lingua coloniale è ancora in uso in Islanda.
Insieme alle altre lingue germaniche settentrionali, il danese è un idioma discendente dal norreno, ossia la lingua comune delle popolazioni germaniche che vivevano in Scandinavia durante l'era vichinga. Il danese, assieme allo svedese, deriva dal sottogruppo norreno-orientale. Una classificazione più recente basata sulla mutua intelligibilità separa i moderni parlati danese, norvegese e svedese, classificati come "scandinavi continentali" da islandese e faroese, classificati come "scandinavi insulari".
Fino al XVI secolo il danese era un continuum di dialetti parlati dallo Schleswig alla Scania senza convenzioni standard o di ortografia. Con la Riforma protestante e l'introduzione della stampa fu sviluppata una lingua standard basata sul dialetto colto di Copenaghen. Si diffuse attraverso l'uso nel sistema educativo e amministrativo, anche se il tedesco e il latino continuarono ad essere le lingue scritte più importanti fino al XVII secolo. In seguito alla perdita di porzioni territoriali in Germania e Svezia, un movimento nazionalista adottò la lingua come segno dell'identità danese, ed essa sperimentò una forte ondata d'uso e popolarità, con importanti opere di letteratura prodotte nei secoli XVIII e XIX. Oggi i dialetti danesi tradizionali sono quasi scomparsi, sebbene esistano varianti regionali della lingua standard. Le principali differenze linguistiche sono tra generazioni, con un gergo giovanile particolarmente innovativo. È invece sparito nelle Isole Vergini Statunitensi, colonia danese fino al 1916.
Il danese ha un inventario vocale molto ampio, che comprende 27 vocali fonematiche distintive.[2] La sua prosodia è caratterizzata dal fenomeno distintivo dello stød, una sorta di tipo di fonazione laringea. A causa delle molte differenze di pronuncia che distinguono il danese dalle sue lingue vicine, è a volte considerato un idioma difficile da imparare e comprendere,[3] e alcune prove dimostrano che i bambini piccoli sono più lenti ad acquisire le distinzioni fonologiche del danese.[4] La grammatica è moderatamente flessiva con coniugazioni e flessioni forti (irregolari) e deboli (regolari). I sostantivi e i pronomi dimostrativi distinguono il genere comune dal neutro. Come l'inglese, il danese ha solo i resti di un precedente sistema di casi, in particolare nei pronomi. A differenza dell'inglese, ha perso la marcatura di tutti i verbi. La sua sintassi è l'ordine delle parole V2, con il verbo finito che occupa sempre il secondo posto nella frase.
Anche la variante Bokmål della lingua norvegese è, dal punto di vista strettamente linguistico, una forma di danese riorganizzata. Ciò nonostante, gli sviluppi storico-culturali inducono a non considerarla tale.
Una variante particolare del danese è parlata sull'isola Bornholm, il bornholmese, che mantiene tratti rinvenuti tutt'oggi nella lingua islandese, come la conservazione dei tre distinti generi nominali dell'antico norreno.