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Lingua slovinza

Slovinzo
Slɵvjĩnsħï
Parlato inPomerania (Polonia)
Periodoestinta all'inizio del XX secolo
Parlanti
Classificaestinta
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Lingue slave
  Lingue slave occidentali
   Lingue lechitiche
    Pomerane
Codici di classificazione
Glottologslov1270 (EN)
Linguasphere53-AAA-ca
Estratto in lingua
Il Padre Nostro
Wojcze nasz, ktory jes Niebie, swianceno bondzie Imio twöji, przijdze krolejstwö - stani se two wolo, chleb nasz dej nam dzis, wopuszczaj nam nasze winie ako me wopuszczome nasze winowacy. Nie wodza nas na pokuszenie, la nas wabawnij wote zlewo.

Won twoj jest to krolejstwö esz na wieki wiczniej. Omenka.

Lo slovinzo[1][2][3][4] o slovinzio[5] (nome nativo slɵvjĩnsħï ją̃zĕk) era una lingua slava parlata in Pomerania (una regione polacca sul Mar Baltico) entro un'area compresa tra i laghi Gardno e Łebsko. Lo slovinzo si estinse come lingua della propria comunità e venne rimpiazzata dal basso tedesco all'inizio del XX secolo. Ad ogni modo, singole parole ed espressioni sopravvissero fino alla seconda guerra mondiale. A quel tempo rimanevano solo pochi anziani che riuscivano ad intrattenere semplici conversazioni in tale lingua.

Lo slovinzo è talmente vicino genericamente al casciubo, che ne viene spesso considerato un suo dialetto.[6][5] Non è chiaro invece se gli slovinzi si dessero questo nome, attribuito loro dallo scienziato russo Aleksandr Hilferding.

Alcuni studiosi ritengono che gli slovinzi si riferissero a sé stessi come "casciubi luterani" e chiamassero la propria lingua casciubo. Ad ogni modo il nome "slovinzo" è prevalso nella letteratura ed è usato anche ufficialmente (ad esempio. Słowiński Park Narodowy - Parco Nazionale Slovinzo nel Voivodato della Pomerania).

  1. ^ Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine "lingua" in accordo alle norme ISO 639-1, 639-2 o 639-3. Negli altri casi, viene usato il termine "dialetto".
  2. ^ Ricerche Slavistiche - Volume XIV, Sansone Editore, 1966.
  3. ^ Anna Giacalone Ramat, Paolo Ramat, Le lingue indoeuropee, Il Mulino, 1994, ISBN 88-15-04346-2.
  4. ^ Alberto Nocentini, L'Europa linguistica: profilo storico e tipologico, Le Monnier, 2004, ISBN 88-00-86081-8.
  5. ^ a b Quaderni di Semantica, Bologna, Il Mulino, 1980.
  6. ^ Ethnologue report for Kashubian, su ethnologue.org. URL consultato il 7 dicembre 2012.

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