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Lombalgia

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Lombalgia
La regione lombare sullo scheletro umano
Specialitàortopedia e riabilitazione
EziologiaDiverse, idiopatica
Sede colpitaMuscoli e le ossa della schiena
Incidenza mondialeCirca il 9,6% negli uomini e l'8,7% nelle donne
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM724.2
ICD-10M54.5
MeSHD017116
MedlinePlus007422 e 007425
eMedicine310353
Sinonimi
Mal di schiena
Colpo della strega

La lombalgia, più comunemente detta mal di schiena, è un disturbo comune che coinvolge i muscoli e le ossa della schiena e che può durare fino a 4 anni. Essa colpisce, ad un certo punto della loro vita, circa il 40% delle persone. La lombalgia può essere classificata per durata, come acuta (dolore di durata inferiore alle 6 settimane), sub-cronica (da 6 a 12 settimane) o cronica (più di 12 settimane); la lombalgia acuta è anche nota popolarmente come colpo della strega.[1] La condizione può essere ulteriormente classificata dalla causa di fondo del dolore, che può essere meccanica o non.

Nella maggior parte degli episodi di lombalgia, una specifica causa sottostante non viene identificata o nemmeno ricercata. Se il dolore non passa con il trattamento conservativo o se è accompagnato da "red flag", come un'inspiegabile perdita di peso, febbre o altri problemi significativi, ulteriori esami devono essere fatti per escludere un serio problema di fondo. Nella maggior parte dei casi, metodiche di imaging biomedico, come la tomografia computerizzata, non hanno una grande utilità tale da giustificare gli svantaggi; ciononostante, il ricorso ad essi nei casi di lombalgia appare in costante aumento. Alcuni casi sono dovuti ai dischi intervertebrali danneggiati e la ricerca del segno di Lasègue risulta utile per identificare questa causa.

Il trattamento non specifico della lombalgia acuta è in genere effettuato tramite misure conservative, quali il ricorso a farmaci per il dolore e la prosecuzione delle normali attività se risultano possibili. L'assunzione di medicinali è raccomandata esclusivamente per la durata della sintomatologia acuta, o per riacutizzazioni, e sotto stretto controllo medico, con il paracetamolo come farmaco di prima scelta seguito da altri FANS. Per coloro che non sperimentano miglioramenti con tale trattamento conservativo, vi sono altre opzioni disponibili (come suggerito dalla terapia del dolore): gli oppioidi possono rivelarsi utili nel caso in cui i semplici antidolorifici non diano i risultati sperati, tuttavia essi non sono generalmente raccomandati, almeno nelle fasi iniziali della patologia, per i loro effetti collaterali. La chirurgia può essere utile nei pazienti con dolore cronico e disabilità correlati a patologie a carico del disco. L'intervento chirurgico può essere altresì raccomandato in coloro che presentano stenosi spinale. La lombalgia spesso influenza l'umore, il quale può essere migliorato tramite la psicoterapia e/o l'assunzione di antidepressivi.

  1. ^ Lombalgia, in Dizionario di medicina, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.

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