Patrimonio protetto dall'UNESCO | |
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Feste delle grandi macchine a spalla | |
Patrimonio immateriale dell'umanità | |
La macchina "Fiore del cielo", trasportata dal 2009 al 2014 | |
Stato | Italia |
Inserito nel | 2013 |
Lista | Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità |
Scheda UNESCO | (EN, ES, FR) Celebrations of big shoulder-borne processional structures |
La macchina di Santa Rosa è la macchina a spalla protagonista delle celebrazioni, nella città italiana di Viterbo, in onore della patrona Santa Rosa.
Essa assume la forma di una torre illuminata da fiaccole e luci elettriche, realizzata in metalli leggeri e in materiali moderni quali la vetroresina (in origine era costruita in ferro, legno e cartapesta); è alta circa trenta metri, pesa circa cinquantuno quintali (5 100 kg), e sempre culmina con la statua della santa patrona. Il trasporto avviene la sera del 3 settembre di ogni anno: la macchina viene sollevata e portata in processione a spalle da un centinaio di uomini detti "facchini di Santa Rosa" lungo un percorso di poco più di un chilometro articolato tra le vie, talvolta molto strette, e le piazze del centro cittadino.
Il trasporto, scandito dal grido di devozione "Evviva Santa Rosa", rievoca simbolicamente la traslazione della salma di Santa Rosa, avvenuta nel 1258 per disposizione di Papa Alessandro IV, dalla Chiesa di Santa Maria in Poggio (detta della Crocetta) alla chiesa di Santa Maria delle Rose (poi Santuario di Santa Rosa).
Nel 2013 la macchina è stata inclusa nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità nell'ambito della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO insieme alla Festa dei Gigli di Nola, alla Varia di Palmi e alla Discesa dei Candelieri di Sassari, riunite nella Rete delle grandi macchine a spalla italiane.[1][2][3]