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Massacro di Tulsa

Massacro di Tulsa
Edifici che bruciano durante la rivolta di Tulsa
Tipoincendio doloso, esplosivo, ordigno incendiario
Data31 maggio - 1º giugno 1921
22:00 – 12:00
LuogoTulsa
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Coordinate36°09′34″N 95°59′11″W
Obiettivoquartiere cittadino abitato dagli afroamericani
Responsabilibianchi americani
Motivazionerazzismo negli Stati Uniti d'America
Conseguenze
Morticonfermati 39, stimati 300
Feritioltre 800
Danniabitazioni e negozi saccheggiati e distrutti; 31 milioni di dollari statunitensi riferiti al 2018

Il massacro di Tulsa[1] ebbe luogo a Tulsa, negli Stati Uniti d'America, tra il 31 maggio e il 1º giugno 1921, quando una folla composta da bianchi iniziò ad attaccare le persone e le proprietà della comunità afroamericana in tutto il quartiere cittadino di Greenwood (soprannominato "Black Wall Street")[2].

I tumulti scoppiarono nel corso del fine settimana seguente al Memorial Day, dopo che un giovane afroamericano, Dick Rowland, venne arrestato, accusato di aver commesso violenza sessuale contro Sarah Page, diciassettenne bianca addetta agli ascensori in un edificio commerciale. Una folla di centinaia di bianchi si radunò fuori dalla prigione dove era rinchiuso Rowland, e questo spinse 75 afroamericani a dirigersi alla prigione, alcuni di loro armati, per impedire che il detenuto fosse linciato. Nonostante lo sceriffo avesse cercato di convincere tutti che la situazione era sotto controllo, cominciò uno scontro a fuoco tra i due gruppi, facendo dodici vittime: dieci bianchi e due neri. Fu l'inizio di uno scoppio di violenza.[3] Facinorosi bianchi imperversarono nel quartiere afroamericano di Greenwood la notte e il mattino seguente, uccidendo persone e dando fuoco a case e a negozi. Verso mezzogiorno del 1º giugno la guardia nazionale dell'Oklahoma decretò la legge marziale, riuscendo a porre fine al massacro.

Più di 800 persone finirono in ospedale e circa 6.000 neri furono posti agli arresti in grandi strutture improvvisate, molti di loro per diversi giorni.[4][5] Le statistiche ufficiali contarono 36 morti.[6] La commissione dello Stato dell'Oklahoma del 2001 esaminò i documenti dell'epoca e poté confermare 39 uccisi, di cui 26 neri e 13 bianchi.[7] La commissione fornì anche alcune stime del numero effettivo di vittime, comprese tra 75 e 300.[8][9] Circa 10.000 neri rimasero senza casa e i danni ai beni ammontarono a più di 2 milioni di dollari dell'epoca (equivalenti a più 30 milioni di dollari degli anni 2020).

Nel 1996, 75 anni dopo il massacro, un provvedimento del parlamento dell'Oklahoma, votato da entrambi i partiti, portò alla costituzione di una commissione per lo studio dei disordini del 1921. Il rapporto finale della commissione, pubblicato nel 2001, afferma che la municipalità aveva favorito la violenza dei cittadini bianchi contro quelli neri e raccomandava l'istituzione di un programma di risarcimenti nei confronti dei sopravvissuti e dei loro eredi.[10] Lo Stato dell'Oklahoma approvò una legge che istituiva borse di studio a favore dei discendenti dei sopravvissuti, stimolava la ripresa economica del quartiere di Greenwood e creava un parco a memoria delle vittime del massacro; questo fu inaugurato nel 2010. Nel 2020 il massacro è entrato nel programma scolastico delle scuole dell'Oklahoma.[11]

  1. ^ Tulsa Race Massacre, su The Encyclopedia of Oklahoma History and Culture. URL consultato il 24 maggio 2021.
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Final Report
  3. ^ National Endowment for the Humanities, The broad ax. [volume] (Salt Lake City, Utah) 1895–19??, June 18, 1921, Image 1, The Broad Ax, 18 giugno 1921, ISSN 2163-7202 (WC · ACNP). URL consultato il 23 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2019).
  4. ^ Chris M. Messer e Patricia A. Bell, Mass Media and Governmental Framing of Riots, in Journal of Black Studies, vol. 40, n. 5, 31 luglio 2008, pp. 851–870, DOI:10.1177/0021934708318607, JSTOR 40648610.
  5. ^ Chris M. Messer, Krystal Beamon e Patricia A. Bell, The Tulsa Riot of 1921: Collective Violence and Racial Frames, in The Western Journal of Black Studies, vol. 37, n. 1, 2013, pp. 50–59. URL consultato l'11 giugno 2020 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2020).
  6. ^ (EN) Vari, Report on Tulsa Race Riot of 1921, Commissione dell'Oklahoma per lo studio dei disordini razziali a Tulsa del 1921, 21 febbraio 2001, p. 123. URL consultato il 22 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2020).
    «"(...) the official count of 36 (...)"»
  7. ^ Oklahoma Commission, p. 114.
  8. ^ Oklahoma Commission, pp. 13, 23.
  9. ^ (EN) Walter F. White, Tulsa, 1921, in The Nation, 23 agosto 2001, ISSN 0027-8378 (WC · ACNP). URL consultato il 27 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2020).
  10. ^ Oklahoma Commission.
  11. ^ (EN) Jay Connor, The 1921 Tulsa Race Massacre Will Officially Become a Part of the Oklahoma School Curriculum Beginning in the Fall, in The Root, 2020. URL consultato il 21 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2020).

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