Frank Morrison Spillane, meglio noto come Mickey Spillane (New York, 9 marzo 1918 – Murrells Inlet, 17 luglio 2006), è stato un fumettista, scrittore e sceneggiatore statunitense.
Si dice che Mike Hammer, il personaggio più conosciuto uscito dalla penna di Mickey Spillane, riflettesse le caratteristiche del suo autore: cinico, violento e sbrigativo tanto con i malviventi quanto con le donne. In una parola: macho. Al di là del pervicace anticomunismo che gli è stato più volte attribuito, sicuramente Spillane - stando ai suoi biografi - fu tutto questo. Racchiudendo in sé buona parte della cultura dell'epoca in cui maturò e visse, e mutuando la propria esperienza dalle travagliate esperienze dei decenni che precedettero e seguirono, in particolare nel suo paese, gli Stati Uniti (la depressione, i conflitti sociali, le battaglie per i primi diritti civili) le tragiche vicende della seconda guerra mondiale.
Come Spillane nella vita, ugualmente Hammer nelle pagine delle novelle di genere noir di cui era protagonista mostrava prima di tutto il disincanto caratterizzato dalla forte misoginia tipica degli eroi dell'hard-boiled all'epoca in auge (e da cui sarebbero derivati in anni successivi i protagonisti pulp frutto del talento visionario di cineasti come Quentin Tarantino e Oliver Stone).
È considerato uno dei padri, assieme a Dashiell Hammett e Raymond Chandler, del genere hard-boiled.
Il suo personaggio più conosciuto, protagonista di molte avventure seriali, è stato l'investigatore privato Mike Hammer, caratterizzato da un'indole maschilista e violenta. Un altro personaggio di suoi racconti, sia pure di minore successo, fu Tiger Mann.
L'autorevole organizzazione dei Mystery Writers of America lo insignì nel 1995 del titolo di Gran Maestro. Molti dei suoi romanzi ebbero vita proprio fuori dalle pagine del libro, per essere o portati sullo schermo del cinema (con l'unico vero successo de Un bacio, una pistola, per la regia di Robert Aldrich), oppure letti alla radio o ridotti per la televisione o, infine, da lui sceneggiati per serie a fumetti.
Si vantava di essere l'autore più tradotto al mondo dopo Lenin, Tolstoj, Gor'kij e Verne (con la differenza che loro erano morti), e di non avere ammiratori ma solo clienti. Non fece della sua arte un titolo di merito ma ammise sempre di scrivere unicamente per guadagnare denaro.
Non fu molto stimato da alcuni suoi colleghi (Chandler, ad esempio, un po' ingenerosamente, lo definì un fumettaro) e la stessa critica non sempre fu benevola con la sua opera.