«If we find lots of planets like ours…we’ll know it’s likely that we aren’t alone, and that someday we might be able to join other intelligent life in the universe.»
«Se troveremo molti altri pianeti simili al nostro sapremo che molto probabilmente non siamo soli, e che un giorno potremmo forse essere in grado di raggiungere altre forme di vita intelligente nell'universo.»
Missione Kepler | |||||
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Emblema missione | |||||
Immagine del veicolo | |||||
Immagine d'artista del telescopio spaziale Kepler | |||||
Dati della missione | |||||
Operatore | NASA | ||||
NSSDC ID | 2009-011A | ||||
SCN | 34380 | ||||
Destinazione | Osservazione astronomica | ||||
Nome veicolo | Kepler | ||||
Vettore | Delta II (7925-10L) | ||||
Lancio | 7 marzo 2009 | ||||
Luogo lancio | Cape Canaveral Air Force Station, PAD 17B | ||||
Fine operatività | 15 novembre 2018[2] | ||||
Durata | prevista: 3,5 anni effettiva: 9 anni, 7 mesi e 23 giorni | ||||
Proprietà del veicolo spaziale | |||||
Massa | 1039 kg | ||||
Costruttore | Bell Aerospace | ||||
Strumentazione | Specchio principale con apertura di 95 cm | ||||
Parametri orbitali | |||||
Orbita | eliocentrica | ||||
Periodo | 372,5 giorni | ||||
Inclinazione | 0,44765° | ||||
Eccentricità | 0,03188 | ||||
Semiasse maggiore | 1,01319 au | ||||
Sito ufficiale | |||||
Programma Discovery | |||||
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La missione Kepler è stata una missione spaziale della NASA parte del programma Discovery, il cui scopo era la ricerca e conferma di pianeti simili alla Terra in orbita attorno a stelle diverse dal Sole, tramite l'utilizzo del telescopio spaziale Kepler.[3] Il veicolo spaziale, chiamato in onore dell'astronomo tedesco del diciassettesimo secolo Johannes Kepler,[4] è stato lanciato con successo il 7 marzo 2009.[5]
Il telescopio Kepler è stato "specificatamente progettato per monitorare una porzione della nostra regione della Via Lattea e scoprire dozzine di pianeti simili alla Terra vicino o nella zona abitabile e determinare quante delle miliardi di stelle della nostra galassia posseggano pianeti".[6] Per fare ciò, un fotometro ha monitorato costantemente la luminosità di più di 145 000 stelle della sequenza principale nel suo campo di vista fissato, presso le costellazioni del Cigno, della Lira e del Drago.[7] I dati erano trasmessi a terra, dove sono stati analizzati in cerca di periodiche diminuzioni di luminosità delle stelle causate da pianeti extrasolari che transitano di fronte alla loro stella. Nell'aprile 2013 il team di Kepler aveva individuato 2 740 candidati pianeti e confermato altri 121.[8][9] Nel gennaio 2013 un gruppo di astronomi dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics ha stimato dai dati di Kepler che nella Via Lattea risiedano "almeno 17 miliardi" di esopianeti simili alla Terra.[10]
Il programma Discovery, di cui Kepler faceva parte, consiste in missioni scientifiche di basso costo focalizzate su obiettivi precisi. La costruzione del telescopio e le operazioni iniziali sono state gestite dal Jet Propulsion Laboratory, insieme alla Ball Aerospace, responsabile dello sviluppo del sistema di volo. L'Ames Research Center è stato invece responsabile dello sviluppo dei sistemi a Terra, delle operazioni di missione dal dicembre 2009 e dell'analisi dei dati scientifici. Il tempo previsto per la missione è stato inizialmente di 3,5 anni, ma è stato ripetutamente esteso fino a concludersi ufficialmente ad ottobre del 2018[11] con la disconnessione dal centro di controllo a terra il mese successivo.[12]
Durante i suoi oltre nove anni e mezzo di servizio, Kepler ha osservato 530 506 stelle e rilevato 2 662 pianeti.[13]