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Missione Kepler

Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima navetta cargo europea, vedi ATV-002 Johannes Kepler.
(EN)

«If we find lots of planets like ours…we’ll know it’s likely that we aren’t alone, and that someday we might be able to join other intelligent life in the universe.»

(IT)

«Se troveremo molti altri pianeti simili al nostro sapremo che molto probabilmente non siamo soli, e che un giorno potremmo forse essere in grado di raggiungere altre forme di vita intelligente nell'universo.»

Missione Kepler
Emblema missione
Immagine del veicolo
Immagine d'artista del telescopio spaziale Kepler
Dati della missione
OperatoreStati Uniti (bandiera) NASA
NSSDC ID2009-011A
SCN34380
DestinazioneOsservazione astronomica
Nome veicoloKepler
VettoreDelta II (7925-10L)
Lancio7 marzo 2009
Luogo lancioCape Canaveral Air Force Station, PAD 17B
Fine operatività15 novembre 2018[2]
Durataprevista: 3,5 anni
effettiva: 9 anni, 7 mesi e 23 giorni
Proprietà del veicolo spaziale
Massa1039 kg
CostruttoreBell Aerospace
StrumentazioneSpecchio principale con apertura di 95 cm
Parametri orbitali
Orbitaeliocentrica
Periodo372,5 giorni
Inclinazione0,44765°
Eccentricità0,03188
Semiasse maggiore1,01319 au
Sito ufficiale
Programma Discovery
Missione precedenteMissione successiva
Dawn GRAIL

La missione Kepler è stata una missione spaziale della NASA parte del programma Discovery, il cui scopo era la ricerca e conferma di pianeti simili alla Terra in orbita attorno a stelle diverse dal Sole, tramite l'utilizzo del telescopio spaziale Kepler.[3] Il veicolo spaziale, chiamato in onore dell'astronomo tedesco del diciassettesimo secolo Johannes Kepler,[4] è stato lanciato con successo il 7 marzo 2009.[5]

Il telescopio Kepler è stato "specificatamente progettato per monitorare una porzione della nostra regione della Via Lattea e scoprire dozzine di pianeti simili alla Terra vicino o nella zona abitabile e determinare quante delle miliardi di stelle della nostra galassia posseggano pianeti".[6] Per fare ciò, un fotometro ha monitorato costantemente la luminosità di più di 145 000 stelle della sequenza principale nel suo campo di vista fissato, presso le costellazioni del Cigno, della Lira e del Drago.[7] I dati erano trasmessi a terra, dove sono stati analizzati in cerca di periodiche diminuzioni di luminosità delle stelle causate da pianeti extrasolari che transitano di fronte alla loro stella. Nell'aprile 2013 il team di Kepler aveva individuato 2 740 candidati pianeti e confermato altri 121.[8][9] Nel gennaio 2013 un gruppo di astronomi dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics ha stimato dai dati di Kepler che nella Via Lattea risiedano "almeno 17 miliardi" di esopianeti simili alla Terra.[10]

Il programma Discovery, di cui Kepler faceva parte, consiste in missioni scientifiche di basso costo focalizzate su obiettivi precisi. La costruzione del telescopio e le operazioni iniziali sono state gestite dal Jet Propulsion Laboratory, insieme alla Ball Aerospace, responsabile dello sviluppo del sistema di volo. L'Ames Research Center è stato invece responsabile dello sviluppo dei sistemi a Terra, delle operazioni di missione dal dicembre 2009 e dell'analisi dei dati scientifici. Il tempo previsto per la missione è stato inizialmente di 3,5 anni, ma è stato ripetutamente esteso fino a concludersi ufficialmente ad ottobre del 2018[11] con la disconnessione dal centro di controllo a terra il mese successivo.[12]

Durante i suoi oltre nove anni e mezzo di servizio, Kepler ha osservato 530 506 stelle e rilevato 2 662 pianeti.[13]

  1. ^ (EN) Joshua Rodriguez (PlanetQuest), Long Journey to Liftoff: Kepler Scientist Faced Decades of Obstacles, Skepticism, su nasa.gov, 3 marzo 2009. URL consultato il 19 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2021).
  2. ^ Farewell, Kepler: NASA Shuts Down Prolific Planet-Hunting Space Telescope, su space.com, Space.com, 16 novembre 2018.
  3. ^ (EN) David Koch et al., Kepler Mission, su kepler.arc.nasa.gov, NASA, marzo 2009. URL consultato il 14 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2014).
  4. ^ Edna DeVore, Closing in on Extrasolar Earths, in SPACE.com, 9 giugno 2008. URL consultato il 14 marzo 2009.
  5. ^ (EN) Staff NASA, Kepler Launch, su nasa.gov, NASA. URL consultato il 18 settembre 2009.
  6. ^ (EN) Staff NASA, Kepler Mission/QuickGuide, su kepler.nasa.gov, NASA. URL consultato il 20 aprile 2011 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2012).
  7. ^ (EN) AAS Staff, Meeting Program and Block Schedule, su aas.org, American Astronomical Society. URL consultato il 20 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2011). – click the itinerary builder to get to the abstract of "Kepler Planet Detection Mission: Introduction and First Results".
  8. ^ "Exoplanets Coming & Going Everywhere pt1" Archiviato il 3 giugno 2013 in Internet Archive.. Ustream.tv. 7 gennaio 2013. Consultato 8 gennaio 2013.
  9. ^ (EN) Staff NASA, NASA's Kepler Mission Discovers 461 New Planet Candidates, su nasa.gov, NASA, 7 gennaio 2013. URL consultato il 28 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2016).
  10. ^ (EN) Staff Space.com, 17 Billion Earth-Size Alien Planets Inhabit Milky Way, su space.com, 7 gennaio 2013. URL consultato l'8 gennaio 2013.
  11. ^ La missione del telescopio spaziale Kepler della NASA è finita: non cercherà più nuovi pianeti - Il Post, in Il Post, 31 ottobre 2018. URL consultato il 31 ottobre 2018.
  12. ^ (EN) Goodnight Kepler: Final Commands for Space Telescope, su exoplanets.nasa.gov, 16 novembre 2018.
  13. ^ Kepler By the Numbers – Mission Statistics, su nasa.gov, NASA, 30 ottobre 2018.

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