Morro d'Oro comune | |
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Veduta della piazza e della chiesa di Santa Maria di Propezzano | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | Teramo |
Amministrazione | |
Sindaco | Romina Sulpizii[1] (lista civica Uniti per Morro d'Oro) dal 27-5-2019 (2º mandato dal 9-6-2024) |
Territorio | |
Coordinate | 42°40′N 13°55′E |
Altitudine | 210 m s.l.m. |
Superficie | 28,73 km² |
Abitanti | 3 553[2] (30-4-2024) |
Densità | 123,67 ab./km² |
Frazioni | Case di Bonaventura, Case Merluzzi, Acquasanta, Razzano, San Pietro, Torrenera, Sant'Antonio, Trapannara, Case Sacchetti, Capo le Coste, Case di Pasquale, Case Cavicchi, Piano Cesare, Cancrini, Colle di Mezzo, Case Romani, Propezzano, Colle della Croce, Pagliare Vecchia, Pagliare |
Comuni confinanti | Atri, Notaresco, Roseto degli Abruzzi |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 64020 |
Prefisso | 085 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 067029 |
Cod. catastale | F747 |
Targa | TE |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona D, 1 649 GG[4] |
Nome abitanti | morresi |
Patrono | san Nicola di Bari |
Giorno festivo | 6 dicembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Morro d'Oro all'interno della provincia di Teramo | |
Sito istituzionale | |
Morro d'Oro è un comune italiano di 3 553 abitanti[2] della provincia di Teramo in Abruzzo facente parte dell'unione dei comuni Colline del Medio Vomano.
È un piccolo centro sito a cavallo delle vallate del Tordino e del Vomano. Il suo territorio si estende per 28.18 km²; gli abitanti al censimento del 21 ottobre 1991 erano 3.015 unità; al 31 dicembre 1995 ne risultavano 3.190; segno che il comune, dopo una fase ventennale di spopolamento (dai 3.215 del 1961 ai 2.758 del 1981) è in continua crescita demografica.
Tutto ciò grazie alla sua ubicazione strategica (12 km dal mare e 40 dalla montagna) e alle sue mutate condizioni economiche: da un'economia esclusivamente agricola - e in prevalenza a mezzadria - ad una più integrata agricola-artigianale-industriale. Dunque, la sua economia è basata, da una parte sull'agricoltura, però di tipo avanzato e a colture selezionate (ortaggi e frutteto), oltre a quelle tradizionali: cereali in genere; dall'altra sul terziario (artigianato edile e, in minor misura, commercio); ma vi è anche un adeguato sviluppo industriale, che assorbe una mano d'opera di circa 300 unità.