Notturno (lat. nocturnus) è, nella liturgia della Chiesa cattolica, una parte della preghiera della Chiesa che viene recitata, e cantata, la notte o il mattino molto presto e fa parte della Vigilia (o Mattutino, ora Ufficio delle letture). I Notturni costituiscono una delle più antiche ed ampie parti della Liturgia delle ore nei conventi. L'effettiva successione dei canti fu fissata per iscritto nel VI secolo da San Benedetto ed è ancora valida oggi.
Prima del primo Notturno vi è un breve canto, l'Invitatorio, collegato al passo biblico del Libro dei Salmi 95[1]:
«Veníte, esultémus Dómino,
iubilémus Deo salutári nostro.»
«Venite, applaudiamo al Signore
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.»
Dopo un inno corrispondente del Calendario liturgico seguono tre salmi con relative antifone e lunghe letture dalle Sacre Scritture e dei Padri della Chiesa con responsorio. Dopo il terzo notturno viene cantato il Te Deum.