Odoacre | |
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Odoacre, re degli Eruli, ritratto su una moneta coniata a Ravenna nel 477. Notare i baffi "barbarici" del re germanico. | |
Patrizio della Diocesi d'Italia | |
In carica | 4 settembre 476 – 15 marzo 493 (nominalmente sottoposto all'imperatore di Occidente fino al 480, poi all'imperatore di Oriente fino al 488) |
Predecessore | titolo creato (Romolo Augusto come Imperatore romano di Occidente) |
Successore | Teodorico il Grande |
Nome completo | italiano: Flavio Odoacre Latino: Flavius Odovacer |
Altri titoli | Rex[1] |
Nascita | 433 |
Morte | Ravenna, 15 marzo 493 |
Padre | Edicone |
Madre | Sconosciuta |
Coniuge | Sunigilda |
Figli | Thela |
Religione | Arianesimo |
Odoacre | |
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Nascita | 433 |
Morte | Ravenna, 15 marzo 493 |
Cause della morte | ucciso |
Religione | Arianesimo |
Dati militari | |
Paese servito | Fodrati sciri alleati con l'impero romano d'Occidente |
Forza armata | Esercito sciro-romano |
Corpo | Domestici |
Grado | Comes domesticorum Comandante in capo |
Guerre | |
Battaglie | |
Altre cariche | Re d'Italia |
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Flavio Odoacre (in latino Flavius Odovacer; in greco: Ὀδόακρος; 433 fu[2] – Ravenna, 15 marzo 493) è stato un generale e politico germanico, principe sciro o unno[3], che nel 476 divenne re degli Eruli e patrizio dei Romani (titolo conferitogli dal Senato), riconosciuto poi dall'imperatore romano d'Oriente Zenone quale Patrizio d'Occidente, spesso chiamato re d'Italia e si proclamò augusto, cosa che gli costò il regno e la vita.
Il suo regno viene solitamente usato dagli storici come termine per la caduta dell'Impero romano d'Occidente.[4] Nonostante egli esercitasse de facto il suo potere sulla diocesi d'Italia, Odoacre si presentò prima come cliente del legittimo imperatore d'Occidente Giulio Nepote e poi, dopo la morte di questi nel 480, come rappresentante dell'Impero romano d'Oriente. Odoacre viene indicato come re (latino rex) in numerosi documenti ed egli stesso utilizzò questo titolo almeno una volta, mentre in un'altra occasione venne così indicato dal console Basilio.[5]
Odoacre introdusse alcuni importanti cambiamenti nel sistema amministrativo dell'Italia; ebbe il supporto del Senato romano e fu in grado di distribuire terre fra i suoi seguaci senza incontrare molta opposizione. Eccezione fatta per isolati atti di violenza nel 477-478 da parte di alcuni suoi soldati insoddisfatti, il regno di Odoacre fu relativamente tranquillo e pacifico sul fronte interno. Pur professando fede ariana, egli non interferì quasi mai negli affari della Chiesa cattolica di Roma.
Comandante militare stanziato in Italia, Odoacre guidò la rivolta di Eruli, Rugi e Sciri che il 4 settembre 476 portò alla deposizione dell'imperatore Romolo Augusto. Nel 480 Odoacre invase la Dalmazia e nel giro di due anni conquistò l'intera regione. Quando Illo, generale ribelle dell'impero d'Oriente, chiese l'aiuto di Odoacre nella sua lotta per deporre Zenone, Odoacre invase la porzione occidentale dell'impero d'Oriente. L'imperatore d'Oriente rispose incitando i Rugi, stanziati in un'area corrispondente alla moderna Austria, a invadere la penisola italiana. Nell'inverno 487-488 Odoacre attraversò il Danubio e sconfisse i Rugi nel loro stesso territorio.
Nel 488 il re ostrogoto Teodorico fu incaricato da Zenone di invadere l'Italia e deporre Odoacre. Gli Ostrogoti invasero la penisola nel 489 ed entro un anno posero sotto il loro controllo gran parte dell'Italia, costringendo Odoacre ad asserragliarsi nella capitale Ravenna. La città, dopo un lungo assedio, si arrese il 5 marzo 493; Teodorico invitò Odoacre a un banchetto per sancire la pace fra i due sovrani, ma lo uccise personalmente nel corso dello stesso.
Odoacre è il primo dominatore d'Italia di cui sia sopravvissuto fino ai giorni nostri il documento autografo di un atto di governo: si tratta di un atto ufficiale con il quale Odoacre concedeva al proprio comes domesticorum romano, Pierius, alcune proprietà in Sicilia e nell'isola di Meleda.