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Operazione Bagration

Operazione Bagration
parte del fronte orientale della seconda guerra mondiale
Carri armati sovietici T-34/85 nel centro di Minsk il 3 luglio 1944
Data22 giugno - 1º agosto 1944
LuogoBielorussia, Ucraina e Polonia
EsitoDecisiva vittoria sovietica
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
800 000 uomini
553 mezzi corazzati (carri armati e cannoni d'assalto)
831 aerei (rinforzati durante la battaglia da altri 200 000 uomini, 500 carri armati e 250 aerei)[1]
2 331 000 uomini
4 070 carri armati e cannoni semoventi
24 363 pezzi d'artiglieria
5 327 aerei[2]
Perdite
circa 450 000 morti, feriti e prigionieri[3] e circa 1 000 mezzi corazzati (22 giugno-20 agosto)[4][5][6]178 000 tra morti e dispersi, 587 308 feriti e 2 900 mezzi corazzati (periodo 22 giugno-29 agosto)[7]
Voci di operazioni militari presenti su Wikipedia

Operazione Bagration (in russo: Oперация Багратион, Operacija Bagration, in tedesco: Operation Bagration) era il nome in codice assegnato dallo Stato maggiore generale sovietico (su suggerimento dello stesso Stalin[8]) alla grande offensiva sferrata dall'Armata Rossa nell'estate del 1944 in Bielorussia e nella Polonia orientale che avrebbe provocato la completa disfatta delle forze tedesche del gruppo d'armate Centro schierato in quelle regioni: le operazioni militari ebbero inizio il 22 giugno 1944 e terminarono il 1º agosto, anche se duri combattimenti lungo la Vistola e il Niemen si prolungarono ancora sino alla fine del mese.

Combattuta dopo lo sbarco (6 giugno) ma durante la battaglia di Normandia sul fronte occidentale, l'operazione Bagration costituì probabilmente l'offensiva sovietica maggiormente riuscita di tutta la guerra sul fronte orientale[9], una delle manovre strategiche in profondità con mezzi corazzati più efficaci[9][10] della seconda guerra mondiale, e in termini di perdite umane e materiali la più pesante sconfitta subita dalla Wehrmacht tedesca durante il conflitto, ancor più grave della stessa battaglia di Stalingrado[11].

  1. ^ Zaloga 1997,  pp. 22-27.
  2. ^ Zaloga 1997,  pp. 27-34.
  3. ^ N. Zetterling riporta cifre leggermente inferiori: 26 000 morti, 110 000 feriti e 263 000 prigionieri e dispersi; in: Zetterling 2000,  p. 81.
  4. ^ Glantz 2000,  p. 214.
  5. ^ In Haupt 1990,  p. 192, si trovano i dati delle perdite di carri armati tedeschi su tutto il Fronte orientale a giugno (528), luglio (1068) e agosto (769), per un totale di 2 365 panzer distrutti, senza contare i cannoni semoventi.
  6. ^ Secondo N. Zetterling, la Wehrmacht perse in tre mesi su tutti i fronti 4 050 mezzi corazzati; in: Zetterling 2000,  p. 82.
  7. ^ Glantz 2000,  p. 298; queste cifre comprendono tutte le perdite subite dai tre "fronti bielorussi" e dal "1º fronte baltico", incluse le perdite dell'offensiva Lublino-Brest e delle battaglie sulla Vistola. Non sono incluse, invece, le perdite subite dai sovietici del "1º fronte ucraino" nell'offensiva Leopoli-Sandomierz.
  8. ^ Boffa 1990,  p. 195.
  9. ^ a b Overy 2000,  p. 250.
  10. ^ Zaloga 1997,  p. 7; Boffa 1990,  pp. 212-214; Werth 1966,  pp. 829-832; Erickson 2002,  pp. 224-229.
  11. ^ Erickson 2002,  p. 228.

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