Operazione Castigo parte dell'Invasione della Jugoslavia della seconda guerra mondiale | |
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Edifici di Belgrado distrutti dai bombardieri tedeschi nel 1941 | |
Data | 6 aprile 1941 |
Luogo | Belgrado, Regno di Jugoslavia |
Coordinate | 44°49′N 20°28′E |
Tipo | bombardamento aereo |
Obiettivo | Città e zone strategiche di Belgrado |
Forze in campo | |
Eseguito da | Germania |
Ai danni di | Jugoslavia |
Forze attaccanti | Luftflotte 4 Fliegekorps VIII |
Bilancio | |
Esito | bombardamento riuscito |
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Operazione Castigo (in tedesco Unternehmen Strafgericht) fu il nome in codice dei bombardamenti aerei effettuati dal 6 all'8 aprile 1941 dalla Luftwaffe della Germania nazista, ai danni di Belgrado, capitale del Regno di Jugoslavia, come rappresaglia per il colpo di Stato che pochi giorni prima aveva deposto il governo favorevole ai tedeschi e firmatario del Patto tripartito. Il bombardamento fu l'atto di apertura dell'invasione della Jugoslavia lanciata dalle forze dell'Asse.
Tre ondate di bombardieri della Luftwaffe si abbatterono su Belgrado il 6 aprile e, nonostante l'intervento dei pochi caccia a disposizione dalla Regia aeronautica militare jugoslava, i danni inflitti alla capitale jugoslava furono molto pesanti e portarono a una sostanziale paralisi delle massime istituzioni politiche e militari del paese, dei centri di comando e delle infrastrutture cittadine (tra cui anche la biblioteca nazionale serba), oltre a causare centinaia di vittime civili[1].
L'aviazione britannica Royal Air Force effettuò due bombardamenti su Sofia, capitale della Bulgaria, allora alleata dei nazisti, come rappresaglia per gli attacchi alla Jugoslavia, che si arrese il 17 aprile. L'alto ufficiale della Luftwaffe responsabile del bombardamento di Belgrado, il Generaloberst Alexander Löhr, fu catturato dagli jugoslavi alla fine della guerra, processato e fucilato per crimini di guerra.