Pablo Neruda | |
---|---|
Dati generali | |
Partito politico | Partito Comunista Cileno |
Firma |
Pablo Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto[1] (Parral, 12 luglio 1904 – Santiago del Cile, 23 settembre 1973), è stato un poeta, diplomatico e politico cileno, considerato una delle più importanti figure della letteratura latino-americana del Novecento.
Scelse lo pseudonimo di Pablo Neruda in onore dello scrittore e poeta ceco Jan Neruda[2]. Nome che in seguito gli fu riconosciuto anche a livello legale. Definito da Gabriel García Márquez «il più grande poeta del XX secolo, in qualsiasi lingua»[3] e considerato da Harold Bloom tra gli scrittori più rappresentativi del Canone Occidentale, è stato insignito nel 1971 del premio Nobel per la letteratura.
Ha anche ricoperto per il proprio Paese incarichi di primo piano, diplomatici e politici, come quello di senatore. Inoltre è conosciuto per la sua adesione al comunismo (per cui subì censure e persecuzioni politiche, dovendo anche espatriare a causa della sua opposizione al governo autoritario di Gabriel González Videla), la sua candidatura a presidente del Cile nel 1970, e il successivo sostegno al socialista Salvador Allende. Morì in un ospedale di Santiago pochi giorni dopo il golpe del generale Augusto Pinochet nel 1973, ufficialmente di tumore ma in circostanze ritenute dubbie[4], mentre stava per partire per un nuovo esilio.