Pamprepio | |
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Senatore dell'Impero romano d'Oriente | |
Titoli | patricius |
Nascita | 29 settembre 440 Panopoli |
Morte | tra il 2 e il 30 novembre 484 (44 anni) Papurius |
Questura | quaestor sacri palatii |
Consolato | onorario nel 477 (?) |
Pamprepio (in greco antico: Παμπρέπιος?, Pamprépios; in latino Pamprepius; Panopoli, 29 settembre 440 – Papurius, tra il 2 e il 30 novembre 484) è stato un filosofo e poeta bizantino di culto pagano, che partecipò ad un tentativo di usurpazione contro l'imperatore Zenone.
Damascio lo definì un poeta brillante, Malco un politico acuto, ma brutto, arrogante, senza scrupoli e traditore; Retorio, un astrologo egiziano, lo definì un ciarlatano e un libertino. È stato paragonato a Claudiano, in quanto entrambi questi poeti riuscirono a guadagnarsi otto anni di potere politico al fianco di usurpatori. È considerato l'ultimo poeta pagano.[1]
La sua vita è nota con inusuale precisione in quanto è stato ritrovato l'oroscopo compilato da Retorio all'inizio del VI secolo.[2]