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Panthera pardus orientalis

Leopardo dell'Amur

Panthera pardus orientalis in Russia
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineCarnivora
SottordineFeliformia
FamigliaFelidae
SottofamigliaPantherinae
GenerePanthera
SpecieP. pardus
SottospecieP. pardus orientalis
Nomenclatura trinomiale
Panthera pardus orientalis
(Schlegel, 1857)
Sinonimi

P. p. japonensis (Gray, 1862)

Areale
Distribuzione storica (arancione) e attuale (blu) della sottospecie (esclusa la Cina settentrionale a ovest della Manciuria)

Il leopardo dell'Amur (Panthera pardus orientalis), noto anche come leopardo della Manciuria e leopardo dell'Estremo Oriente, è una sottospecie di leopardo originaria delle zone montane, della taiga, e delle foreste temperate del Territorio del Litorale della Russia sud-orientale e della Cina settentrionale.[1]

Questo animale è classificato come in pericolo critico nella Lista Rossa IUCN, nel senso che si ritiene una specie a rischio estremamente elevato di estinzione in natura.[1] Nel 2007, si stimava che fossero rimasti solamente 19-26 leopardi selvatici nella Russia sud-orientale e nella Cina nord-orientale,[1] rendendolo uno dei felini più rari al mondo.[2] Il suo nome comune deriva dal fiume Amur; altri nomi comuni per indicare questa sottospecie sono "leopardo dell'estremo oriente" e "leopardo siberiano".[1]

A partire dal 2015, si stimava che meno di 60 individui sopravvivevano allo stato selvatico in Russia e in Cina.[3] Le rilevazioni eseguite con trappole fotografiche condotte tra il 2014 e il 2015, hanno rivelato 92 individui in un'area transfrontaliera di 8.398 km² (3.242 miglia quadrate) lungo il confine russo-cinese.[4] Nel 2019, è stato riferito che la popolazione era di circa 90 individui.[5] Resta una specie in pericolo critico di estinzione anche se il suo numero sembra si stia lentamente riprendendo.[6]

I risultati della ricerca genetica indicano che il leopardo dell'Amur è geneticamente simile ai leopardi nel nord della Cina e della Corea, suggerendo che la popolazione originaria in questa regione si sia frammentata all'inizio del XX secolo.[7] Il leopardo della Cina settentrionale era precedentemente riconosciuto come una sottospecie distinta P. p. japonensis, ma è stato riconosciuto come sinonimo del leopardo dell'Amur, nel 2017.[8]

  1. ^ a b c d e (EN) Jackson, P. & Nowell, K. 2008., Panthera pardus orientalis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Planet Earth: Seasonal Forests, 2007. URL consultato il 7 marzo 2012.
  3. ^ Qi, J., Shi, Q., Wang, G., Li, Z., Sun, Q., Hua, Y., Jiang, G., Spatial distribution drivers of Amur leopard density in northeast China (PDF), in Biological Conservation, vol. 191, n. 191, 2015, pp. 258-265, DOI:10.1016/j.biocon.2015.06.034. URL consultato il 22 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2017).
  4. ^ Vitkalova, A.V., Feng, L., Rybin, A.N., Gerber, B.D., Miquelle, D.G., Wang, T., Yang, H., Shevtsova, E.I., Aramilev, V.V. and Ge, J., Transboundary cooperation improves endangered species monitoring and conservation actions: A case study of the global population of Amur leopards, in Conservation Letters, vol. 11, n. 5, 2018, pp. e12574, DOI:10.1111/conl.12574.
  5. ^ (EN) Hartzell, L., Land of the Big Cats: China and Russia collaborate in comeback, in chinadialogue, 2019. URL consultato il 13 dicembre 2019.
  6. ^ Leopardo dell'Amur: la popolazione di felini raddoppia in sette anni
  7. ^ O. Uphyrkina, Applying molecular genetic tools to the conservation and action plan for the critically endangered Far Eastern leopard (Panthera pardus orientalis), in Comptes Rendus Biologies, vol. 326, Supplement 1, 2003, pp. S93–97, DOI:10.1016/s1631-0691(03)00044-1, PMID 14558456.
  8. ^ Kitchener, A. C., Breitenmoser-Würsten, C., Eizirik, E., Gentry, A., Werdelin, L., Wilting, A., Yamaguchi, N., Abramov, A. V., Christiansen, P., Driscoll, C., Duckworth, J. W., Johnson, W., Luo, S.-J., Meijaard, E., O'Donoghue, P., Sanderson, J., Seymour, K., Bruford, M., Groves, C., Hoffmann, M., Nowell, K., Timmons, Z., Tobe, S., A revised taxonomy of the Felidae: The final report of the Cat Classification Task Force of the IUCN Cat Specialist Group, in Cat News, Special Issue 11, 2017, pp. 73-75.

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