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Partizione delle Alpi
La Partizione delle Alpi è una classificazione della catena alpina adottata nel 1924 in occasione del IX Congresso Geografico Italiano ed ufficializzata nel 1926 ed è stata una delle prime tra le suddivisioni europee a prendere in considerazione l'intero territorio alpino e non solo quello compreso all'interno dei confini di un singolo stato[1].
È tuttora utilizzata in molti testi didattici[2] e studi[3], a volte con alcuni aggiornamenti. La suddivisione didattica tradizionale delle Alpi italiane è basata in larga parte sulla Partizione delle Alpi, e in particolare sul documento "Nomi e limiti delle grandi parti del Sistema Alpino".
Per facilitare la memorizzazione della sequenza delle sezioni che formano lo spartiacque principale, si utilizza nelle scuole la frase MA COn GRAn PENa LE RE-CA GIÙ (Alpi Marittime, Cozie, Graie, Pennine, Lepontine, Retiche, Carniche, Giulie)[4].
^Sergio Marazzi, Atlante orografico delle Alpi, edizioni Priuli & Verlucca, 2005; cap. Slovenske Predalpe, pagina 317 Vedi Sergio Marazzi, La Suddivisione orografica internazionale unificata del Sistema Alpino, a pagina 1-2Archiviato il 22 luglio 2011 in Internet Archive..
^Essendo numerosissimi i testi didattici basati sulla Partizione delle Alpi, se ne riportano solo alcuni, a mero titolo di esempio, tra quelli più diffusi delle principali case editrici.
Carlo Griguolo, Chiara Forgieri, Daniela Romagnoli, Il nuovo giramondo, edizioni Paravia, 2014 (pagina 16), ISBN 9788839507532;
Grande Atlante Geografico e Storico, edizioni UTET, 1991, tavole 42/43, 92, 101, 184, 202, 236, 246, ISBN 8802044465;
F. Cassone, D. Volpi, M. Ramponi, F. Dobrowolni, L'Argonauta, edizioni Lattes, 1996 (pagina 59);
Eduardo Garzanti ed altri, Il libro Garzanti della Geografia, edizioni Garzanti, 1995 (pagina 50);
G. Pittella (a cura di), Itinerari attraverso l'Italia, edizioni Giunti Marzocco, 1990 (pagina 94);
Guide rosse del TCI, volumi Liguria, Piemonte, Torino e Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli - Venezia Giulia, 'Touring editore;
Valerio Lugani (a cura di), Meravigliosa Italia, enciclopedia delle regioni, volumi Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, edizioni Aristea (capitoli Il suo aspetto);
M. Carazzi, F. Lebrun, V. Prevot, S. Torresani, Spazi e civiltà, edizioni Giunti-Marzocco, 1981 (tavola 20);
Ricciarda Simoncelli, Conoscere l'Italia, edizioni Le Monnier, 1984 (pagina 22);
Lorenzo Bersezio, I territori dell'uomo, Edizioni De Agostini, 1999 (pagina 143);
^* Enrico Camanni (a cura di), Il Grande Dizionario Enciclopedico delle Alpi, in collaborazione con Club Alpino Italiano, edizioni Priuli & Verlucca, 2007, ISBN 9788880683926;
Sylvain Jouty, Pascal Kober, Dominique Vulliamy, Dictionnaire encyclopédique des Alpes, volume 1, edizioni Glénat, 2006, ISBN 9782723435277.
^Alternativamente è studiata una frase più lunghe, sempre di richiamo mnemonico: MA COn GRAn PENa LE RETI Antonio CAla GIÙ ossia: Marittime, Cozie, Graie, Pennine, Lepontine, Retiche, Atesine, Carniche, Giulie. Altre frasi alternative sono: MA COn GRAn PENa LE RETI A TE CAlo GIÙ, MA COn GRAn PENa LE RETI ATtilio CAlo GIÙ. In questi casi, però, non si fa riferimento alla "Partizione delle Alpi", ma alla suddivisione didattica tradizionale italiana. Si veda:
Junior enciclopedia - enciclopedia universale per i giovani studenti, edizioni SAIE (pagina 31);
Torelli Giorgio, I baffi di Guareschi, Àncora Editrice, (pagina 29), ISBN 9788851415211;
Adriana Cantisani, Tata, help!, Rizzoli 2011 (capitolo Poco ma buono...), ISBN 9788858616734;
Edoardo Giusti, Barbara Giordani, Il formatore di successo. Tutte le tecniche segrete, Sovera Edizioni, 2002 (pagina 56), ISBN 9788881242146.