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Progetto Arte – Els Quatre Gats (bar del progetto) – Categoria delle voci
L'avorio Barberini, anche noto come dittico Barberini, è un'opera dell'arte bizantina risalente alla tarda antichità. Si tratta di una tavoletta di avorio, composta da quattro placche (una quinta è mancante) con incisioni a basso- ed altorilievo, nello stile classicheggiante del teodosiano tardo, che raffigura il tema classico dell'imperatore trionfante. L'opera è generalmente datata alla prima metà del VI secolo ed è attribuita ad una bottega imperiale di Costantinopoli, e l'imperatore raffigurato viene identificato con Anastasio I Dicoro o, più probabilmente, con Giustiniano I. È conservato al Museo del Louvre di Parigi.
L'avorio Barberini costituisce l'esemplare meglio conservato dei cosiddetti dittici imperiali, dei dittici di tema profano e civile. Il dittico completo misura 342 mm di altezza per 268 mm di larghezza; le dimensioni del pannello centrale sono 190 mm di altezza per 125 mm di larghezza e 25 mm di profondità. L'opera è composta da avorio di elefante scolpito e decorato con incrostazioni di pietre preziose (sono rimaste sette perle). Contrariamente a quanto supposto da alcuni storici, non reca tracce di policromia. L'opera combina da una parte il tema classico della grande potenza dell'imperatore trionfante, coronato dalla Vittoria e il cui regno universale è sinonimo di pace e prosperità, e dall'altra il nuovo motivo della vittoria cristiana, ottenuta grazie alla benevolenza del Cristo che benedice l'imperatore. Viene quindi introdotta una nuova gerarchia cosmica nella raffigurazione del trionfo imperiale: si tratta dunque di un'opera squisitamente politica, che rientra nella propaganda imperiale. La qualità del lavoro permette di attribuirlo ad una bottega costantinopolitana.
Simone Martini (Siena, 1284 circa – Avignone, 1344), è stato un pittore e miniatore italiano, considerato indiscutibilmente uno dei maestri della scuola senese e sicuramente uno dei maggiori e più influenti artisti del Trecento italiano, l'unico in grado di contendere lo scettro a Giotto. La sua formazione avvenne, probabilmente, nella bottega di Duccio di Buoninsegna e presto si distinse in un'opera pubblica di grande impegno, la Maestà del Palazzo Pubblico di Siena (1312-1313). Chiamato ad Assisi dal papa, affrescò la Cappella di San Martino nella basilica inferiore di San Francesco, in cui l'artista si aggiornò nella solida intelaiatura architettonica realistica e il gioco illusionistico di luci ed ombre con attenzione alle vere fonti di luce. Creatore di mondi fiabeschi e ideali, fu ad Avignone dove il suo stile influenzò una vasta cerchia di pittori, fornendo la base a quello che sarà, di lì a poco, il gotico cortese diffuso in tutta Europa.
«La vera arte è dove nessuno se lo aspetta, dove nessuno ci pensa né pronuncia il suo nome. L'arte è soprattutto visione e la visione, molte volte, non ha nulla in comune con l'intelligenza né con la logica delle idee. (Jean Dubuffet)»
Report generato il 2017-10-29
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Michelangelo Buonarroti (Caprese Michelangelo, 6 marzo 1475 – Roma, 18 febbraio 1564) è stato uno scultore, pittore, architetto e poeta italiano.
Protagonista del Rinascimento, fu riconosciuto già al suo tempo come uno dei più grandi artisti di sempre.
Intese fare della sua attività un'incessante ricerca dell'ideale di bellezza. Fu nell'insieme un artista tanto geniale quanto irrequieto. Il suo nome è collegato a una serie di opere che lo hanno consegnato alla storia dell'arte, alcune delle quali sono conosciute in tutto il mondo e considerate fra i più importanti lavori dell'arte occidentale: il David, la Pietà o il ciclo di affreschi nella Cappella Sistina sono considerati traguardi insuperabili dell'ingegno creativo.
Lo studio delle sue opere segnò le generazioni successive, dando vita, con altri modelli, a una scuola che fece arte "alla maniera" sua e che va sotto il nome di manierismo.
La scultura romanica fu una delle più importanti attività artistiche dell'arte dell'epoca, sviluppatasi tra l'XI e, a seconda delle diverse zone europee, il XII secolo o la prima metà del XIII. Fu aporticolarmente importante per la ripresa della scultura su scala monumentale, sviluppata quale corredo dell'architettura. Grazie a svariate influenze gli scultori seppero creare un repertorio del tutto nuovo, non legato a modelli e iconografie della scultura classica, interpretando liberamente secondo scuole regionali. Importante è anche la consapevolezza che gli artefici ebbero, a partire da questo periodo, del loro ruolo e della loro opera, tanto da firmare di frequente le loro opere, affiancando anche al loro nome il titolo di magister.
Il Museo archeologico nazionale di Atene è il più grande museo della Grecia, nonché il più ricco del mondo relativo all'arte ellenica, con esposizioni che riguardano tutta la storia e la produzione artistica dell'antica Grecia, dal periodo cicladico, al miceneo, fino a quello classico, ellenistico e romano. È ospitato in un tipico edificio neoclassica, appositamente costruito. Le sue raccolte sono suddivise principalmente in tre grandi sezioni: preistoriche, collezioni di ceramica e collezioni di sculture.
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