Proserpina | |
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Dramma in due atti | |
Dettaglio di Persefone, di Dante Gabriel Rossetti (1874) | |
Autori | |
Titolo originale | Proserpine |
Lingua originale | |
Genere | Dramma in versi; letteratura per ragazzi |
Fonti letterarie | Le Metamorfosi di Ovidio |
Composto nel | 1820 |
Pubblicato nel | 1832 |
Personaggi | |
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Proserpina (Proserpine) è un dramma in versi scritto da Mary e Percy Bysshe Shelley nel 1820, durante la loro permanenza in Italia. Mary scrisse la gran parte dell'opera, avendo composto il testo in blank verse della pièce, mentre il marito contribuì con due poesie. Proserpina è stata pubblicata per la prima volta nel 1832.
L'opera è basata sulle Metamorfosi di Ovidio e, in particolare, sull'episodio del ratto di Proserpina, a sua volta tratto dal mito greco di Demetra e Persefone. L'adattamento della Shelley è particolarmente attento ai personaggi femminili del racconto, tanto da risultare una rivisitazione proto-femminista della storia dal punto di vista di Cerere. In particolare, la Shelley presta particolare attenzione alla separazione della figlia dalla madre e dal sostegno che essa riceve da una comunità di sole donne: mentre Cerere rappresenta la vita e l'amore, il virile Plutone è allegoria della morte e della violenza.
Per quanto l'opera sia stata generalmente ignorata da critici e accademici, Proserpina è stata oggetto di studi femministi mirati: in particolare, la critica letteraria Susan Gubar ha notato come gli Shelley abbiano usato il mito originale per "ridefinire, riaffermare e celebrate la coscienza femminile stessa".[1] È ancora oggetto di dibattito se l'opera sia stata scritta per la sola lettura o per la rappresentazione sulle scene.