RIM-66 Standard Missile | |
---|---|
![]() | |
Descrizione | |
Tipo | superficie-aria |
Impiego | imbarcato |
Sistema di guida | radar semiattiva (SM-1) radar semiattiva e inerziale (SM-2MR Block IIIA) radar semiattiva e IR terminale (SM-2MR Block IIIB) |
Costruttore | Raytheon |
In servizio | 1967 (RIM-66A SM-1MR Block I)
1979 (RIM-66C SM-2MR) |
Peso e dimensioni | |
Peso | 708kg |
Lunghezza | 4,72m |
Diametro | 343mm |
Prestazioni | |
Gittata | 46-74 km (SM-1)
74-170 km (SM-2) |
Velocità massima | Mach 3,5 |
Motore | razzo a combustibile solido |
Esplosivo | a frammentazione |
voci di missili presenti su Wikipedia |
Il missile Standard SM-1 è stato il successore della serie di missili anitiaerei T, Tartar, Talos e Terrier. La tecnologia elettronica degli anni sessanta rese possibile aumentare la potenza e il propellente per ottenere migliori prestazioni e affidabilità con gittate variabili tra i 46-74 km per le versioni SM-1.
Lo Standard SM-2 è a sua volta il successore, a partire dai primi anni ottanta, della serie SM-1, anche se per molti anni non ha avuto export al di fuori degli Stati Uniti. Conserva il sistema di guida radar semiattiva, ma è anche caratterizzato dalla capacità di autopilotarsi fino in prossimità del bersaglio, controllato da comandi radio, attivando il cercatore radar solo alla fine, e consentendo una maggiore economia energetica (traiettoria più pulita). Ciò permette di ingaggiare in rapida sequenza, anche se non simultaneamente, parecchi bersagli per ciascun radar di tiro. La gittata si aggira intorno a 74-170 km. Gli ultimi modelli hanno anche capacità antimissili balistici.
La Marina Militare Italiana aveva montato il missile RIM-66 sui cacciatorpediniere lanciamissili della classe Durand de la Penne nella versione SM-1 Medium Range.