Reattivo di Tebbe | |
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Nome IUPAC | |
Bis(ciclopentadienil)-μ-cloro(dimetilalluminio)-μ-metilenetitanio | |
Nomi alternativi | |
Reattivo di Tebbe | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C13H18AlClTi |
Massa molecolare (u) | 284,60 |
Aspetto | solido rosso |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 203-625-9 |
PubChem | 53384502 e 76030810 |
SMILES | [CH3-].C[Al+]C.[CH-]1C=CC=C1.[CH-]1C=CC=C1.[Cl-].[Ti+3] e C[Al](C)[CH2-].[CH-]1C=CC=C1.[CH-]1C=CC=C1.[Cl-].[Ti+4] |
Indicazioni di sicurezza | |
Il reattivo di Tebbe è il composto metallorganico di formula (C5H5)2TiCH2ClAl(CH3)2. Il composto fu sintetizzato per la prima volta da Frederick Tebbe nel 1978. Viene usato nelle metilenazioni dei composti carbonilici, cioè per convertire composti contenenti il gruppo R2C=O nei corrispondenti derivati R2C=CH2.[1] È un solido rosso piroforico all'aria, e quindi viene usualmente manipolato in atmosfera inerte.
Il reattivo di Tebbe contiene due centri metallici con coordinazione tetraedrica collegati da due leganti a ponte. Al titanio sono coordinati due anelli ciclopentadienile ([C5H5]−, o Cp) e l'alluminio ha due leganti metile. Titanio e alluminio sono collegati da un ponte metilene (-CH2-) e da un atomo di cloro, con un arrangiamento Ti–CH2–Al–Cl pressoché planare.[2] Il reattivo di Tebbe è stato il primo composto contenente un gruppo metilene che collega un metallo di transizione (Ti) e un elemento dei gruppi principali (Al).[3]