I regni hausa, noti anche come città-stato hausa o con l'espressione inglese hausaland[1] erano una serie di stati governati dal popolo hausa, che fiorirono tra il fiume Niger e il lago Ciad, nell'attuale Nigeria settentrionale, all'incirca tra il IX e il XIX secolo.
I principali regni hausa erano sette:
Fin dall'inizio della storia hausa, i sette stati si caratterizzarono per differenze nella produzione e le attività lavorative in base alla loro posizione e alle risorse naturali. Kano e Rano erano noti come i "capi dell'indaco", in riferimento al principale colorante del cotone. Il cotone cresceva facilmente nelle grandi pianure di questi stati e divennero i principali produttori di stoffa, tessendola e tingendola prima di inviarla in carovane agli altri stati hausa e alle vaste regioni esterne. Biram era la sede originaria del governo, mentre Zaria forniva manodopera ed era noto come il "capo degli schiavi". Katsina e Daura erano i "capi del mercato", poiché la loro posizione geografica garantiva loro un accesso diretto alle carovane che attraversavano il deserto da nord. Infine Gobir, situato a ovest, era il "capo della guerra" ed era principalmente responsabile della protezione dell'impero dall'espansionismo degli imperi saheliani situati a occidente. Sebbene i 7 stati hausa condividessero la stessa discendenza, lingua e cultura, erano caratterizzati da feroci rivalità tra loro, con ogni stato che cercava la supremazia sugli altri. Si facevano costantemente guerra a vicenda e spesso collaboravano con gli invasori a scapito dei loro stati fratelli, ostacolando la loro forza collettiva.[2]
Oltre ai sette regni principali, la tradizione ne aggiungeva altrettanti, nei quali l'etnia hausa era presente ma non dominante: