Repubblica di Venezia | |
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Motto: Viva San Marco! | |
La Repubblica di Venezia nel 1789, alla vigilia della Rivoluzione francese | |
Dati amministrativi | |
Nome completo | Serenissima Repubblica di Venezia |
Nome ufficiale | Serenissima Repubblica di Venezia nomi precedenti |
Lingue ufficiali | latino, italiano |
Lingue parlate | Dogado e Stato da Tera: italiano, veneto, lombardo, cimbro, ladino e friulano Stato da Mar: italiano, veneto, friulano, istrioto, dalmatico, greco, albanese e serbocroato |
Capitale | Venezia |
Altre capitali | |
Dipendenze | Ducato di Nasso (1207-1566) Repubblica di Poglizza (1444-1797) |
Politica | |
Forma di governo | Repubblica oligarchica
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Doge | da Paoluccio Anafesto (primo) a Ludovico Manin (ultimo): elenco |
Organi deliberativi | Minor Consiglio Senato Maggior Consiglio |
Nascita | 697 con Paoluccio Anafesto |
Causa | Elezione popolare del doge della Venetia maritima |
Fine | 12-15 maggio 1797 con Ludovico Manin |
Causa | Campagna d'Italia condotta da Napoleone Bonaparte |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Italia settentrionale, Istria, Dalmazia, Albania, Isole egee |
Territorio originale | Dogado |
Massima estensione | 65790 km² nel 1700 |
Popolazione | 2 844 212 nel 1789[1] |
Economia | |
Valuta | Grosso veneziano (XII-XV secolo) Zecchino (XIII-XVIII secolo) altre monete |
Risorse | sale |
Produzioni | grano, vino, vetro, indumenti |
Commerci con | Impero Bizantino, Sacro Romano Impero, Impero ottomano, Stati Italiani |
Esportazioni | sale, spezie, vetro, indumenti, tessuti |
Importazioni | olio, spezie, tessuti |
Religione e società | |
Religioni preminenti | cattolicesimo |
Religione di Stato | cattolicesimo |
Religioni minoritarie | ortodossia ed ebraismo |
Classi sociali | patrizi e cittadini |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Venezia marittima |
Succeduto da | Occupazione francese della Repubblica di Venezia |
Ora parte di | Albania Cipro Croazia Grecia Italia Montenegro Slovenia |
«Venezia, unico albergo a dì nostri di libertà, di giustizia, di pace, unico rifugio de' buoni […] città ricca d'oro ma più di nominanza, potente di forze ma più di virtù, sopra solidi marmi fondata, ma sopra più solide basi di civile concordia ferma ed immobile»
La Repubblica di Venezia (o Ducato di Venezia, spesso Serenissima Repubblica di Venezia) è stata una repubblica marinara[3], imperniata sulla città-stato capitale di Venezia, dal 697 - secondo tradizione - con la nomina a doge di Paoluccio (Paolo Lucio) Anafesto, al 1797, con la rinuncia di Ludovico Manin.
Inizialmente esteso, tra il VII ed il IX secolo, solo alla ristretta area metropolitana del Dogado (superstite territorio lagunare dell'antica Venezia Marittima bizantina), lo stato veneziano vide la sede del governo trasferirsi dall'originale Eraclea a Metamauco ed infine sulle isole di Rialto, identificate da allora per sineddoche come "Venezia".
Nel corso dei suoi millecento anni di storia si affermò come una delle maggiori potenze commerciali ed economiche europee.
Con il declinare del potere bizantino e la conseguente crescente autonomia del ducato, la necessità di proteggere le proprie rotte marittime e commerciali spinse Venezia, tra il X ed il XIII secolo, a soppiantare progressivamente l'influenza imperiale sul Golfo di Venezia, legando a sè, in un complesso sistema di alleanze e rapporti di signoria, fedeltà o vassallaggio, l'Istria, la Dalmazia e la gran parte della costa adriatica di Montenegro e Albania oltre a numerose Isole Ionie, stabilendo inoltre numerosi empori e colonie nel Mediterraneo orientale e Mar Nero. All'apice della sua espansione, dopo la Quarta crociata, giunse as acquisire il dominio nominale su "un quarto e mezzo" dell'Impero Romano d'Oriente ed il controllo effettivo su Creta, l'Eubea, la gran parte delle isole greche e, più tardi, su Cipro ed il Peloponneso, costituendo ciò che fu lo Stato da Mar.
La conseguente crescita di un potente ceto mercantile, evoluto progressivamente in patriziato, portò in questa fase ad una crescente limitazione dei poteri ducali fino all'istruzione di vere e proprie forme repubblicane, dapprima comunali ed infine, con la definitiva Serrata del Maggior Consiglio, strettamente oligarchiche.
Con il cessare dell'influenza latina nel levante ed in oriente e la progressiva espansione ottomana a scapito dei suoi possedimenti marittimi, a partire dal XIV secolo e fino al XVI secolo, la Repubblica si rivolse sempre più al proprio entroterra, espandendosi sul Veneto, il Friuli e la gran parte dell'Italia nord-orientale con meccanismi di dedizione simili a quelli già quelli sperimentati, costituendovi i Domini di Terraferma.
Nei secoli XVI e XVII l'espansione veneziana portò a crescenti conflitti con la monarchia asburgica, Sacro Romano Impero e Spagna, Francia e con la Chiesa. Quasi sopraffatta sulla terraferma nel 1509 dalla Lega di Cambrai, nella battaglia di Agnadello, Venezia riuscì tuttavia a ribaltare le alleanze ed a recuperare la gran parte dei suoi possedimenti. Sul mare, nonostante l'accanita resistenza e le vittorie di Lepanto ed in Morea, Venezia perse progressivamente tutti i possedimenti mediterranei, occupati dall'Impero ottomano, fino alla definitiva Pace di Passarowitz.
Mentre il radicale spostamento dei traffici sulle rotte oceaniche nel corso dell'epoca delle esplorazioni comportava un progressivo declino del sistema economico, riducendo la dinamicità del ceto dominante, nel corso del XVIII secolo, la Repubblica rimase comunque un fiorente centro di riferimento culturale, non in grado di opporsi, però, alla occupazione francese di Napoleone Bonaparte ed al conseguente collasso del sistema oligarchico: i suoi territori vennero suddivisi tra la Francia rivoluzionaria e l'Impero austriaco in seguito alla ratifica del trattato di Campoformio.
Nel corso della sua storia la Repubblica di Venezia si contraddistinse per la peculiarità del suo ordinamento politico. Sorto in continuità con le precedenti strutture amministrative bizantine, aveva a capo dello Stato la figura del Doge. Il potere politico e giudiziario erano però espressioni del Maggior Consiglio, che raccoglieva la totalità dei nobili iscritti al Libro d'Oro, e traeva da sé tutti gli altri consessi, tra i quali il Minor Consiglio ed il Senato, competenti per le funzioni di governo, la Quarantia, il Consiglio dei Dieci ed i Tre Inquisitori di Stato con funzioni di tribunali[4].