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Restaurazionismo

Con il termine Restaurazionismo (o anche Restituzionismo o Primitivismo cristiano[1])[2] i sociologi delle religioni, in particolare quelli di lingua inglese, indicano un complesso di Chiese e comunità religiose nate dal desiderio di tornare alla religione cristiana primitiva, manifestatosi in varie forme negli Stati Uniti d'America a partire dal XIX secolo, con il primo Movimento di Restaurazione di Thomas Campbell e Barton W. Stone.[3]

Questi movimenti religiosi affermano la volontà di ripristinare il cristianesimo delle origini. Secondo i restaurazionisti ciò è necessario perché la Chiesa cattolica, quelle ortodosse e quelle protestanti avrebbero manipolato gli insegnamenti del cristianesimo originario, dando luogo alla cosiddetta "grande apostasia". Le denominazioni restaurazioniste pertanto non possono né desiderano essere considerate protestanti, in quanto non riconoscono il dogma della Trinità, considerato da questi un credo non sostenuto dalla Bibbia[4] e di conseguenza non si riconoscono nelle confessioni di fede comuni a cattolici, ortodossi, protestanti ed evangelici[5].

Le correnti principali del movimento restaurazionista sono i mormoni, i neoapostolici,[6][2], gli unitariani[senza fonte] (anche se il CESNUR inserisce gli unitariani tra le Chiese di matrice protestante radicale[7]) ed i testimoni di Geova[8].

  1. ^ Termine talvolta considerato denigratorio dagli stessi restaurazionisti, anche se riferito al ritorno alla Chiesa cristiana primitiva.
  2. ^ a b CESNUR, Per una definizione di "corrente restaurazionista"
  3. ^ Robert E. Van Voorst, RELG: World, Cengage Learning, 2013, p. 288.
  4. ^ Per essere cristiani bisogna credere nella Trinità?, su jw.org. URL consultato il 31 luglio 2017.
  5. ^ Fulvio Ferrario e Pawel Gajewski, Il protestantesimo contemporaneo. Storia e attualità, Roma, Carocci, 2007, pp. 73-74.
  6. ^ da non confondere con altre denominazioni definite "apostoliche" come carismatici e pentecostali
  7. ^ CESNUR: Il protestantesimo radicale)
  8. ^ Giorgio Bouchard, Chiese e movimenti evangelici del nostro tempo, Torino, Claudiana, 2006, ISBN 978-88-7016-670-5, p.171

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