Rivolta di Boudicca parte della conquista della Britannia | |||
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Il movimento del Propretore Paolino e di Boudicca | |||
Data | 60 - 61[1][2] | ||
Luogo | Britannia | ||
Esito | Vittoria romana | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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La rivolta di Boudicca fu una sollevazione armata delle tribù celtiche britanniche degli Iceni e dei Trinovanti contro l'Impero romano verificatasi nel biennio 60-61 d.C.[1][2] nella provincia romana della Britannia guidata da Boudicca, regina degli Iceni. Il casus belli fu il mancato rispetto da parte dei romani di un accordo stretto con il marito di Boudicca, Prasutago, riguardo alla successione del suo regno alla sua morte. Le forze di Boudicca distrussero tre importanti insediamenti romani, Camulodunum (l'odierna Colchester), Londinium (Londra) e Verulamium (l'odierna St Albans), uccidendovi gran parte dei residenti. Un esercito romano in inferiorità numerica sotto Gaio Svetonio Paolino sconfisse gli insorti nelle Midlands lungo la Watling Street, nella battaglia della strada Watling, ponendo fine alla ribellione.
Le fonti scritte di gran lunga più importanti per gli eventi sono gli Annales dello storico romano Tacito, e la Romaiká dell'ellenista Cassio Dione. L'archeologia ha svolto un ruolo importante nella ricostruzione degli eventi sin dagli anni '20, in particolare gli scavi nelle città di Colchester, Londra e St Albans e i ritrovamenti nell'East Anglia, l'area di insediamento di Iceni e Trinovanti.
La ribellione di Boudicca è un evento di grande importanza nella narrazione storica britannica, spesso paragonata alle ribellioni in altre parti dell'impero romano, come la rivolta di Arminio in Germania o la rivolta di Vercingetorige in Gallia. Boudicca e la sua ribellione sono state un motivo popolare in Inghilterra sin dal Rinascimento nella letteratura, nell'arte e (dal XX secolo) nel cinema e nella televisione.