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Sacco di Brescia

Sacco di Brescia
parte della guerra della Lega di Cambrai
Charles-Philippe Larivière, Presa di Brescia,1836-1837. Pittura a olio, 387×274 cm
Data19 febbraio 1512
LuogoBrescia
Esitovittoria francese
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
12.000 uomini
Perdite
6000[1]
Voci di battaglie presenti su Wikipedia

«Questo, essere vero, si è conosciuto in molte espugnazioni fatte dagli oltramontani in Italia, e massime in quella di Brescia: perché, sendosi quella terra ribellata da’ Franciosi, e tenendosi ancora per il re di Francia la fortezza, avevano i Viniziani, per sostenere l’impeto che da quella potesse venire nella terra, munita tutta la strada d’artiglierie, che dalla fortezza alla città scendeva, e postene a fronte e ne’ fianchi, ed in ogni altro luogo opportuno. Delle quali monsignor di Fois non fece alcuno conto; anzi, quello con il suo squadrone, disceso a piede, passando per il mezzo di quelle, occupò la città, né per quelle si sentì ch’egli avesse ricevuto alcuno memorabile danno»

Il cosiddetto Sacco[2] di Brescia ebbe luogo il 19 febbraio 1512 e rientra nel più ampio quadro degli eventi della Lega Santa, che succedeva alla stessa Lega di Cambrai.

La città di Brescia si era infatti ribellata alla dominazione francese a cui era stata assoggettata e, coadiuvata da un presidio delle truppe della repubblica di Venezia, aveva tentato di ribellarsi e rendersi indipendente. A quel punto il generale Gaston de Foix-Nemours, da poco giunto a comandare gli eserciti francesi in Italia, ordinò alla città di arrendersi; tuttavia, a seguito di un secco rifiuto, egli decise di attaccare la città con una forza di 12.000 uomini.

L'evento segnò terribilmente la città, dal momento che quest'ultima fu razziata e saccheggiata selvaggiamente, avendo una eco ampia sia in Italia che in Europa, impressionando in generale per l'efferatezza dei saccheggi e delle uccisioni commesse.[3]


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  1. ^ Ludovico Antonio Muratori,Annali d'Italia, volume IV, p. 293.
  2. ^ sacco in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 27 aprile 2021.
  3. ^ Antonio Fappani (a cura di), SACCO di BresciaEnciclopedia bresciana.

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