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Il termine sacerdote (maschile) o sacerdotessa (femminile) deriva dal latinosacer, sacro[1], unito al radicale dot, (dal PIE*dʰoh1-t- o *deh3[2]): "io do", nel senso di un ministro che aveva il compito di offrire sacrifici alla divinità.
In molte religioni, il sacerdote è una persona che funge da mediatore tra i fedeli e la divinità, spesso in base a una particolare consacrazione.
^Che deriva dal termine latino arcaicosakros rinvenuto sul Lapis Niger, sito archeologico romano risalente al VI secolo a.C. (Così Julien Ries in Saggio di definizione del sacro. Opera Omnia. Vol. II. Milano, Jaca Book, 2007, pag.3: «Sul Lapis Niger, scoperto a Roma nel 1899 vicino al Comitium, 20 metri prima dell'Arco di Trionfo di Settimio Severo, nel luogo che si dice sia la tomba di Romolo, risalente all'epoca dei re, figura la parola sakros: da questa parola deriverà tutta la terminologia relativa alla sfera del sacro.») La radice di sakros, è il radicale indoeuropeo*sak che indica colui che è "attaccato" o che "segue" o che "adora" (Rigveda) o che "onora" o "serve" una divinità. Da qui il termine "consacrato", cioè colui che è completamente dedicato ad una divinità, ed il suo contrario "esecrato" (o maledetto) (Dizionario etimologico online (Consultazione del 13/12/2011)
^ Michiel de Vaan, Etymological Dictionary of Latin and other Italic Languages, pp. 532-533.