In psicologia cognitiva, uno schema è un modello di pensiero e comportamento che organizza le informazioni e le relazioni tra di esse. Può anche essere descritto come una struttura mentale di idee preconcette, una struttura che rappresenta alcuni aspetti del mondo o un sistema di organizzazione e percezione di nuove informazioni.
La teoria psicologica dello schema è probabilmente il più originale ed innovativo contributo di Frederic Bartlett alla moderna psicologia sperimentale e cognitiva in special modo, e si segnala sia per la non dogmaticità del suo assunto (che al contrario è squisitamente empirico), sia per il merito di rimuovere il pregiudizio circa la neutralità delle nostre elaborazioni inconsce; queste ultime sono – al contrario – inconfutabilmente ricollegate da Bartlett al nostro patrimonio di vissuto emotivo.
Tradotto da: Frederic Bartlett, (1932). Remembering. Cambridge: Cambridge University Press.
Una sera, due giovani di Egulac discesero il fiume per cacciare foche, e mentre stavano lì si fece nebbioso e calmo. Udirono grida di guerra, e pensarono: "Forse è una spedizione guerresca". Fuggirono sulla spiaggia, e si nascosero dietro ad un tronco.
Tosto sopravvenivano delle canoe, ed essi udivano il fruscio delle pagaie, e videro una canoa che si dirigeva verso di loro. C'erano cinque uomini nella canoa, e dissero:
"Che ve ne pare? Vogliamo portarvi con noi per combattere con certa gente".
Disse un giovane: "Non ho frecce".
"Le frecce stanno nella canoa", risposero.
"Non verrò. Potrei restare ucciso. I miei genitori non sanno dove sono andato. Ma tu", soggiunse volgendosi al compagno, "puoi andar con loro".
Così un giovane andò, mentre l'altro rincasò. Ed i guerrieri percorsero il fiume fino ad una città sull'altro lato di Kalama.
Quelli del posto corsero verso l'acqua, ed iniziarono a combattere, e molti furono uccisi. Ma ad un certo punto il giovane udì uno dei guerrieri che diceva:
"Presto, ritorniamo, quell'indiano è stato colpito".
Allora pensò: "Oh, sono spettri". Non si sentiva male, ma dicevano che egli era stato colpito.
Così le canoe fecero ritorno ad Egulac, ed il giovane sbarcò a casa sua, ed accese un fuoco. E diceva a tutti: "State a sentire, ho accompagnato i fantasmi, e combattemmo. Molti dei nostri, e molti degli avversari, caddero. Dicevano che io son stato colpito, però sto benissimo".
Finì il suo racconto, poi tacque. Al sorgere del sole egli cadde a terra. Qualcosa di nero uscì dalla sua bocca. La sua faccia si contorse. Tutti balzarono in piedi gridando.
Era morto.