Our website is made possible by displaying online advertisements to our visitors.
Please consider supporting us by disabling your ad blocker.

Responsive image


Scioglimento parlamentare

Oliver Cromwell scioglie il Lungo Parlamento, olio su tela di Benjamin West (1782)

Lo scioglimento di un’assemblea legislativa (o che dir si voglia parlamento) è un istituto giuridico, spesso prerogativa di un capo di Stato e contemplata dunque da una Costituzione, che comporta le dimissioni simultanee ed obbligatorie di tutti o parte dei membri, di solito anticipatamente rispetto alla fine naturale del mandato (ma non sempre), del suddetto organo legislativo, in previsione, generalmente, di un rinnovo elettorale o di un insediamento che comporti la formazione di una successiva nuova assemblea.

Esso, tipico dei sistemi parlamentari e semipresidenziali (ma anche di alcuni sistemi presidenziali e misti), si differenzia dal suo aggiornamento o proroga, o ancora dalla fine di una sessione parlamentare, poiché ciascuno di questi istituti dà inizio a un periodo di inattività (chiamato “Pausa parlamentare”) dopo cui si prevede che gli stessi membri in carica si riuniscano nuovamente.

Altresì, tale istituto si differenzia dall'abolizione dell'assemblea o, sebbene porti a pari effetti giuridici, da un suo scioglimento “coatto” (spesso effettuato per decreto o vi et armis da individui di potere, ribelli o dalle forze armate in seguito a rivoluzioni, guerre o colpi di stato), poiché, in questi casi, vi è essenzialmente una violazione o una forzatura irrazionale del dettato costituzionale o, quantomeno, dell’ordinario assetto istituzionale di tipo civile, frequentemente senza la previsione di un imminente o certo rinnovo elettorale o, in altri casi, processo costituente.


Previous Page Next Page