Seabiscuit | |
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Seabiscuit e George Woolf durante un allenamento | |
Nato il | 23 maggio 1933 |
Morto il | 17 maggio 1947 |
Padre | Hard Tack |
Madre | Swing On |
Nonno paterno | Man o' War |
Nonno materno | Whisk Broom II |
Sesso | Stallone |
Mantello | Baio |
Altezza al garrese | 1,52 |
Paese | Stati Uniti |
Allevatore | Wheatley Stable |
Proprietario | Charles S. Howard |
Allenatore | Tom Smith |
Fantino/guidatore | Red Pollard |
Fantino/guidatore | George "The Iceman" Woolf |
Corse disputate | 89 |
Corse vinte | 33 |
Vittorie principali | |
1º posto e record San Juan Capistrano Handicap - California | 1937 |
Bay Meadows Breeders' Cup Handicap | 1937/1938 |
Gara a due contro Ligaroti | 1938 |
Gara a due contro War Admiral | 1938 |
Pimlico Special | 1938 |
Hollywood Gold Cup | 1938 |
Santa Anita Handicap | 1940 |
Seabiscuit fu un cavallo purosangue da corsa, che grazie ai successi ottenuti a dispetto del fatto di non avere mai ricevuto alcuna considerazione dal punto di vista sportivo, divenne il simbolo di riscatto e combattività dell'americano medio degli anni trenta che stava cercando di risollevarsi dalla Grande depressione del 1929.
La sua storia fu raccontata sul grande schermo nel 1949 e nel 2003 dai film The Story of Seabiscuit e Seabiscuit - Un mito senza tempo e narrata nel libro del 2001 Seabiscuit: An American Legend di Laura Hillenbrand[1].
Nella classifica dei 100 migliori cavalli da corsa americani del XX secolo è posizionato al n. 25[2].
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