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Situazionismo

I fondatori dell'Internazionale situazionista a Cosio di Arroscia, nel luglio del 1957. Da sinistra a destra: Pinot Gallizio, Piero Simondo, Elena Verrone, Michèle Bernstein, Guy Debord, Asger Jorn e Walter Olmo

L'Internazionale Situazionista fu un movimento filosofico-sociologico ed artistico marxista libertario, con radici nelle avanguardie artistiche d'inizio Novecento, come il Dada, il surrealismo ed il costruttivismo russo, e nel pensiero politico legato al cosiddetto comunismo di sinistra, in particolar modo consiliarista e luxemburghista-spartachista, benché risentisse anche di vaghi accenti anarchici, in particolar modo in alcune delle idee legate al pensiero di Max Stirner. Formatosi nel 1957, restò attivo in Europa per tutti gli anni sessanta, aspirando ad importanti trasformazioni sociali e politiche.

Nel corso degli anni sessanta si scisse in vari gruppi, tra cui la Bauhaus Situazionista e la Seconda Internazionale Situazionista. La Prima Internazionale Situazionista si sciolse nel 1972.[1]

  1. ^ fondo Pasquale Alferj, su iuav.it.

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