Smeraldo | |
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Classificazione Strunz | 9.CJ.05 |
Formula chimica | Be3Al2Si6O18 |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | dimetrico |
Sistema cristallino | esagonale |
Classe di simmetria | diesagonale-bipiramidale |
Parametri di cella | a = 9,21, c = 9,19 |
Gruppo puntuale | 6/m 2/m 2/m |
Gruppo spaziale | P6/mcc |
Proprietà fisiche | |
Densità | 2,8 g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 8 |
Sfaldatura | imperfetta |
Frattura | concoide |
Colore | verde smeraldo |
Lucentezza | vitrea |
Opacità | trasparente |
Striscio | bianco |
Diffusione | raro |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
Lo smeraldo è una varietà del berillo, caratterizzata da un intenso colore verde, dovuto probabilmente alla presenza di cromo (fino allo 0,19%) ed eventualmente di vanadio e di ferro. Soltanto la presenza del cromo rende il berillo uno smeraldo; il berillo in cui è presente soltanto il vanadio dovrebbe invece essere denominato berillo verde. Ha una lucentezza di tipo vitreo e presenta lieve pleocroismo, con ω verde e ε verde-azzurro.
Nel Buddismo è considerato uno dei sette tesori ed equiparato alla saggezza. La parola "smeraldo" deriva dal latino smaragdus, proveniente dal greco σμάραγδος (smàragdos), ma la sua fonte originaria è izmargad, un termine semitico, oppure maragata, un termine sanscrito, che letteralmente significa "pietra verde".[1] Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, scrisse a proposito di questa pietra: "Non c'è veramente alcun'altra pietra il cui colore dia gioia e refrigerio all'occhio come questa, poiché non esiste alcun verde più intenso del suo colore".