Teatro di figura è quella particolare arte teatrale che utilizza burattini, marionette, pupazzi, ombre, oggetti, come protagonisti dello spettacolo teatrale e segni di un linguaggio fortemente visivo e sensoriale.
Il termine "teatro di figura" si è affermato in Italia alla fine degli anni '70, come termine generico e riassuntivo, sostituendo "teatro di animazione", spesso confuso semanticamente con l'animazione teatrale e sociale.[1] Nel termine "teatro di figura"[2], analogamente a molte altre lingue e culture si riassume così il concetto di un'azione teatrale specifica e quello, corposo, dei manufatti ad essa necessari, appunto le "figure" (nel significato di derivazione latina di oggetto modellato)[3].
In buona parte del mondo, l'animazione (o la manipolazione, a seconda della cultura) del teatro di figura rimane solo parzialmente conosciuta. Tra le tecniche più famose ci sono i burattini a guanto, o a bastone (marotte), le marionette a fili o a bastone (pupi), i fantocci e i pupazzi, gli oggetti, le ombre e le silhouette, il teatro nero e il bunraku.