Il Terzo Libro dei Maccabei è un libro dell'Antico Testamento, presente nella traduzione greca della Bibbia (Septuaginta), ma non nella versione originale in ebraico (testo masoretico): viene considerato canonico dalle Chiese ortodosse e dalla Chiesa Apostolica Armena, mentre la Chiesa Cattolica, le Chiese protestanti e l'ebraismo lo considerano apocrifo.
Il Libro venne dichiarato canonico dalle chiese orientali dal Concilio in Trullo nel 692 d.C., la cui validità fu però rigettata da Papa Sergio I e, di conseguenza, dalla Chiesa Cattolica.
Nonostante il nome, il Libro non ha nulla a che vedere con la rivolta dei Maccabei contro l'Impero seleucide (descritta nel Primo e nel Secondo Libro dei Maccabei), narrando invece delle persecuzioni del faraone Tolomeo IV Filopatore contro gli ebrei alcuni decenni prima della rivolta maccabaica. Il nome in comune deriva forse dal fatto che alcuni elementi dei due Libri dei Macabbei sono citati in questo testo, come il martirio di Eleazaro o la figura di Simone Maccabeo.