Touring Club Italiano | |
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Abbreviazione | TCI, Touring, Touring Club |
Tipo | Fondazione non profit |
Fondazione | 1894 |
Fondatore | Luigi Vittorio Bertarelli e altri 56 ciclisti |
Scopo | Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, artistico e culturale italiano |
Sede centrale | Milano |
Indirizzo | Corso Italia, 10, 20122, Milano |
Presidente | Gian Domenico Auricchio |
Direttore | Giulio Lattanzi |
Sito web | |
Il Touring Club Italiano (TCI) è una fondazione senza scopo di lucro con finalità di valorizzazione e tutela del patrimonio ambientale, artistico e culturale italiano, che promuove il turismo ecosostenibile e la pratica del volontariato diffuso[1].
Si distingue, nel corso della sua storia ultracentenaria, per l'impegno nello «sviluppo del turismo, inteso anche quale mezzo di conoscenza di paesi e culture, e di reciproca comprensione e rispetto fra i popoli. In particolare il TCI intende collaborare alla tutela ed alla educazione a un corretto godimento del patrimonio italiano di storia, d’arte e di natura, che considera nel suo complesso bene insostituibile da trasmettere alle generazioni future»[2].
Venne fondato nel 1894[3] a Milano col nome di Touring Club Ciclistico Italiano (TCCI) da un gruppo di 57 ciclisti, tra cui Federico Johnson, che apparteneva al Veloce Club Milano e che fu il primo direttore del TCI[4]. Tra i fondatori ci fu anche Luigi Vittorio Bertarelli, che ne divenne presidente nel 1919[5]. L'intento originario del TCI era la diffusione della bicicletta, vista come nuovo mezzo alla portata di tutti, simbolo di modernità e motore di diffusione del turismo in tutta la penisola.
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